Death Stranding è un open world action game sviluppato da Kojima Productions e pubblicato da Sony Interactive Entertainment nel 2019.

Attesissimo primo e per ora unico titolo della casa di produzione nata dal genio Hideo Kojima, Death Stranding è un titolo cooperativo online asincrono ambientato in un'America devastata. È un titolo che necessita tempo, pazienza e adattabilità, ha meccaniche avanguardistiche e tecnicamente è eccelso…ma va sottolineato che più di un gioco Death Stranding è un esperimento videoludico altamente cinematografico, con tutti i suoi tantissimi pregi e altrettanti difetti.
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Gli Stati Uniti non esistono più, il mondo non esiste più, e Sam Porter Bridges è un corriere che attraversa le lande desolate dell’America per consegnare viveri, risorse, beni di prima necessità ai pochi sopravvissuti del cataclisma.

Vorrei cominciare sottolineando che Hideo Kojima è un maestro della meta-narrazione. Ogni suo titolo affronta tematiche complesse con occhio futuristico al contesto socio politico attuale e futuro. Death Stranding come suo ultimo figlio non è da meno. Il mondo di gioco è morto e sconnesso dalla realtà. Non è piacevole da vivere e non stimola l’esplorazione. La Terra non ha più nulla da raccontare, non ha rovine, non ha contesto. È una parodia irrisoria della geografia americana, un non-luogo senza rovine né contesto.

La narrativa di Death Stranding ha però bisogno di narratori, persone con cui interagire e portatori di motivazioni e obiettivi. Questi si trovano tra una missione e l’altra consegnando pacchi nei rifugi dei pochi sopravvissuti. Da qui il primo elemento che spicca e fa pensare è la frammentarietà generale del racconto. Ogni cosa, ogni evento, ogni elemento narrativo viene presentato al player in pillole scollegate tra loro e infiniti codec da leggere nei menù. Da questi elementi la trama appare eccessivamente misteriosa, onirica e caotica, richiede un impegno eccessivo da parte del giocatore per comprendere appieno l’evolversi della trama.

Gli elementi narrativi sono tanti, distinti e quasi sempre eccessivi. Generalmente quello che appare più esagerato è il continuo ripiegare a colpi di scena che risultano alla lunga forzati e senza logica alcuna. La trama si contraddice, rompe e ripara capitolo dopo capitolo. È una terrificante matassa narrativa raccontata con incoerenza. Il problema più grande è che Hideo Kojima sta al videogioco come Quentin Tarantino sta al cinema. Ma uno fa videogiochi mentre l’altro dirige una cinepresa. Il titolo parte eccessivamente lento e lo sbrigliamento di trama avviene con lentezza ed estremo ritardo. Esempio più palese è il finale, un vero rush che non riesce a chiudere quasi nessuno dei punti aperti nell’avventura. Per ovviare al problema si è visto quindi necessario una cutscene non interattiva di oltre un'ora per far capire al player cosa è successo e perché. Mi spiace per Kojima ma se hai bisogno di uno spiegone infinito per portare al finale della storia e spiegare al giocatore la conclusione non hai raccontato bene la tua trama.
La meta-narrazione di Death Stranding si muove tra grandi temi concettuali e la profonda influenza dei fattori umani come la perdita, il dolore fisico e i traumi psicologici. Diviso in 14 capitoli, ogni segmento è dedicato a un “co-protagonista” che interagisce con Sam, il fulcro della narrazione e il giocatore stesso. Sebbene alcuni personaggi possano apparire banali o stereotipati inizialmente, nel corso del gioco si sviluppano diventando interessanti. La caratterizzazione è ben curata, seppur a volte forzata, ma la presenza di volti noti in motion capture aggiunge un livello di coinvolgimento e familiarità per il giocatore.

Problema enorme, nuovamente collegato alla fallace narrativa è che più vai avanti con la trama è più una domanda ronza nella tua testa. Perché questo personaggio fa o dice questo? La risposta purtroppo non arriva o se arriva viene comunque contraddetta tra un capitolo e l’altro. In primis fra tutti abbiamo la nemesi che anche nel finale manca di reale motivazione logica. Senza spoiler la sua costruzione viene forzatamente giustificata ed è altamente artificiosa e irreale. Nuovamente quello che rimane più impresso e deludente è la generale confusione narrativa del titolo.
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Comandiamo Sam Porter Bridges, un corriere, in terza persona e le missioni consistono in consegne o recuperi di merce a piedi da un punto A a un punto B. Tutto qui.

Quello che è davvero unico nel suo genere è il rapporto tra gameplay online asincrono e logistica. Il giocatore deve pianificare i suoi percorsi e distribuire correttamente il carico sul corpo di Sam per mantenere l'equilibrio durante il viaggio. Il sistema multiplayer permette poi di interagire con le costruzioni e i segni lasciati da altri giocatori, facilitando o complicando il percorso a seconda delle azioni della community.

Su schermo vediamo diverse barre che servono a monitorare le condizioni del protagonista durante l'avventura. La barra della vita rappresenta il “sangue” disponibile, mentre quella della resistenza indica la sua capacità di compiere azioni come correre o scalare. Inoltre, ci sono barre minori che indicano lo stato di stress del BB (il “compagno” neonato), il livello delle batterie e l'usura degli stivali. Questi elementi contribuiscono a creare un'esperienza di gioco abbastanza realistica e impegnativa, mentre la presenza di BB permette di attraversare aree pericolose e infestate dagli spiriti mantenendo la propria incolumità.
Generalmente morire è estremamente raro. Le boss fights sono poco impegnative in quanto nelle arene vengono recuperati con facilità tutti gli oggetti necessari a battere il nemico. Unico aspetto da tenere d’occhio sono le interazioni con gli spiriti o con i personaggi “umani”. Se erroneamente si uccide un essere vivente sarà necessario portare il cadavere nell’inceneritore prima che vada in necrosi.
I 14 capitoli (+1) possono essere completati in circa 30 ore o poco più. Tra missioni secondarie, esplorazione e costruzione di “strade” si superano tranquillamente le 40 (se non ti annoi molto prima).
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Graficamente è notevole con paesaggi spettacolari, personaggi e ambienti dettagliati al fotorealismo grazie all'uso del Decima Engine. Le condizioni atmosferiche e gli effetti di luce sono resi con precisione, le animazioni sono fluide e realistiche.

La motion capture di attori famosi, come ad esempio Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Léa Seydoux, Troy Baker aggiunge un livello di coinvolgimento emotivo alla narrazione e all'esperienza complessiva del gioco.
La colonna sonora è coinvolgente ed evocativa, creata da compositori di fama come Ludvig Forssell. Include brani che si adattano perfettamente all'atmosfera surreale e malinconica del gioco. Inoltre, le canzoni di artisti come Low Roar, Silent Poets e Chvrches, aggiungono profondità emotiva alle scene.

Death Stranding è un meta-videogioco, una grande opera di intrattenimento e in quanto tale impressiona, emoziona ma purtroppo non diverte. È un ossessivo ripetersi di attività giustificate da una narrazione caotica di alto profilo, in sintesi una cocente delusione.

Mass Effect Legendary Edition è la raccolta remastered della trilogia videoludica sci-fi più osannata di sempre. Sviluppata da BioWare e pubblicata da Electronic Arts, contiene Mass Effect (2007), Mass Effect 2 (2010) e Mass Effect 3 (2012) e tutti i rispettivi DLC.

L’universo narrativo di questa epopea intergalattica è molto più di un semplice videogioco. È un'esperienza narrativa unica nel suo genere, un incredibile viaggio spaziale accompagnato da personaggi memorabili e un ottimo gameplay. Nel 2021, superati i dieci anni dalla prima pubblicazione, Bioware riporta sul mercato in alta definizione un prodotto eterno.
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Anno 2183: l'umanità vive in armonia nella Via Lattea con razze aliene tecnologicamente avanzate. Dopo decenni dal primo contatto, gli umani lottano per ottenere il proprio riconoscimento e spazio. Shepard è un soldato, ed è stato incaricato in una missione intergalattica: accompagnare lo Spectre Nihlus su Eden Prime, una colonia umana, con la fregata SSV Normandy, per recuperare un'antica reliquia aliena. Tuttavia, l'attacco a sorpresa dei Geth, robot senzienti, scatenerà una serie di eventi che sconvolgeranno alle radici gli equilibri della galassia.

La trama di Mass Effect va oltre il semplice racconto videoludico, trasformandosi in una “Epica” interattiva che si sviluppa su oltre cento ore di gioco. Uno dei suoi punti di forza è il worldbuilding narrativo, ricco e profondo. La galassia è abitata da razze aliene uniche, ognuna con una cultura e una storia dettagliata, che contribuiscono alla qualità dell'universo di gioco. Mass Effect si distingue per la cura con cui presenta anche i dettagli più piccoli, come la nave SSV Normandy, simbolo di collaborazione tra razze aliene ma anche riflesso dei temi complessi trattati, come il razzismo intergalattico.

Dal punto di vista narrativo, i primi due titoli presentano trame autoconclusive che si intrecciano nel contesto del terzo capitolo, completando il quadro epico. La storia non riguarda solo Shepard, ma anche l'evoluzione dell'equipaggio della Normandy e della galassia intera. È quindi necessario giocare i titoli in ordine cronologico per una comprensione logica e approfondita della complessa narrazione.
Shepard si distingue come un protagonista estremamente carismatico, annoverato tra i personaggi meglio caratterizzati del panorama videoludico. Tuttavia, dietro ogni grande eroe si cela spesso un gruppo di comprimari altrettanto ricchi di spessore. La ciurma della SSV Normandy varia di titolo in titolo ma direttamente o indirettamente i co-protagonisti accompagneranno il player per tutta la triplice avventura. Ognuno di loro ha una storia personale complessa, motivazioni profonde e obiettivi che influenzano direttamente le scelte del giocatore. Grazie a una scrittura sapiente e di alta qualità, interagendo con loro si creano legami personali intensi e memorabili che contribuiscono in modo significativo all'esperienza di gioco.
Mass Effect offre un'esperienza di gioco che combina abilmente gli elementi di sparatutto in terza persona e gioco di ruolo. Il giocatore assume il controllo di Shepard, affiancato da due membri del suo party, mentre esplora avamposti, città e pianeti alieni. La maggior parte degli NPC presenti sulla mappa consente interazioni attraverso dialoghi complessi, con scelte significative o scambi rapidi di informazioni.

Il successo del gameplay di Mass Effect risiede nell'equilibrio tra azione e ruolo: il giocatore personalizza il Comandante Shepard scegliendo classe, abilità e aspetto, esplora una vasta galassia con la nave Normandy e completa una serie di missioni principali e secondarie su diversi pianeti. Durante gli scontri, utilizza armi, poteri biotici e tecnologici in combattimenti avvincenti che richiedono strategia e pensiero tattico.

L'avventura in Mass Effect si estende su decine di pianeti, offrendo al giocatore la possibilità di prendere decisioni cruciali che influenzano il destino della galassia nel corso dei tre giochi. Le scelte del giocatore seguono un'etica morale divisa tra renegade e paragon, con impatti significativi sullo sviluppo della trama e delle relazioni con i personaggi. Queste due personalità, sebbene non esclusive, aprono nuove linee di dialogo e opzioni avanzate, garantendo una libertà narrativa che riflette la volontà del giocatore. Il sistema di dialogo è ramificato e complesso. Ogni decisione, in combattimento o non, contribuisce a plasmare il destino del Comandante Shepard e della galassia nel suo complesso. Questa interattività profonda ed espressiva rende ogni giocata unica e personale, arricchendo l'esperienza ludica con elementi narrativi e di caratterizzazione dei personaggi. Le conseguenze delle azioni si manifestano nel lungo periodo, con reazioni e ripercussioni che possono alterare profondamente il percorso della storia tra un capitolo e l'altro.
Mass Effect è un titolo pensato per un pubblico adulto anche se non richiede un'esperienza eccessiva nel genere fps o ruolistico. Gli scontri sono generalmente intuitivi e poco punitivi, non sono presenti vere e proprie boss fights e l'intero gameplay si integra perfettamente con la progressione narrativa della trama. Questo approccio consente ai giocatori di immergersi nella storia e di concentrarsi sulle decisioni e le relazioni dei personaggi senza troppe interruzioni legate alla difficoltà delle battaglie.
I tre capitoli possono essere completati in 120 ore o poco più. Esplorando la galassia e completando le missioni opzionali si superano tranquillamente le 150.
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Graficamente parlando, Mass Effect Legendary Edition è uno spettacolo visivo grazie a un lavoro di remastered di altissimo livello. I titoli adottano un'estetica unica che richiama le migliori serie TV futuristiche, puntando a creare un'atmosfera incredibilmente immersiva. Gli ambienti sono caratterizzati da uno stile dai tratti forti e audaci, con colori elettronici vivaci che catturano l'attenzione e contribuiscono alla creazione di mondi fantastici.

Il design degli alieni è un altro punto di forza, riflettendo una lore ben definita e profonda che si estende lungo tutta la trilogia. Ogni specie aliena è stata curata nei minimi dettagli, con caratteristiche fisiche e culturali che emergono attraverso il loro aspetto, abbigliamento e comportamenti. Questa attenzione al dettaglio contribuisce a rendere la galassia di Mass Effect credibile e avvincente, arricchendo l'esperienza di gioco e coinvolgendo i giocatori in un mondo ricco di sfumature e misteri da scoprire.
La colonna sonora, composta da Jack Wall, ci porta nello spazio profondo con una incredibile miscela di melodie elettroniche. La qualità generale è eccelsa. Il doppiaggio è eccezionale, molti attori e doppiatori famosi hanno prestato voce e volti ai protagonisti.
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Mass Effect prima ancora di uscire come Legendary Edition nasce come uno dei migliori prodotti digitali di fantascienza moderna. È un capolavoro narrativo, artistico, di worldbuilding e anche di gameplay. Nel suo essere quasi unico nel suo genere è un'opera preziosa, rara e unica di intrattenimento. Avere tra le mani la sua remastered è un dono che ogni fan della sci-fiction dovrebbe provare come esperienza.