Recente recensies door SteClappy

Yea, I played a little bit and it is pretty good

A true work of art

Tutti gli Halo al prezzo di un gioco. Che volete di più di questo?

Addicting fast-paced roguelite with awesome dialogues, voice acting and deep characters. Played Early Access and now that the game is complete it is even better! SuperGiant just cannot miss a shot

I played the game and it feels like it came out a few years ago, not 16. It aged very well (too bad some gliches such as the book quest are still in the game) and i would DEFINETLY recommend it to everyone who likes RPGs

I wanted a game and all I have now is tears in my eyes

Sempre dinamico, coreografico, impegnativo il giusto e ironico. Con la giusta dose di satira, aggiungerei.
My Friend Pedro è una specie di allucinazione dannatamente divertente. Mai ripetitivo: gli schemi sono sempre variabili, incoraggiano all'uso dello slow motion e soprattutto sapranno mantenersi sempre dinamici.
In poche parole: se cercate un gioco semplicemente piacevole da giocare, compratelo.

P.S. : BANANAS

Il gioco sembra vuoto e incompleto. Ma bisogna progredire per gradi.
Per quanto concerne il gameplay, ci troviamo davanti al più fulgido esempio di action dozzinale; con una varietà di equipaggiamento minima (e fittizia, dato che le armi a disposizione si somigliano TUTTE) il giocatore ha come unica progressione il sistema di chip equipaggiabili. I chip sono, anch'essi, un esempio di pigro game design, che è possibile sfruttare per essere letteralmente immortali fin dalle prime battute del gioco. Per il resto il gioco è riassumibile in un interminabile "attacca/schiva" senza soddisfazione e appagamento.
Il level design è uno dei più spogli e pigri che abbia mai visto: palazzi completamente vuoti, probabilmente modellati una volta sola e poi copincollati per tutta la città, aree spaziose ma vuote che non c'entrano niente l'una con l'altra, elementi dello scenario in assoluta contraddizione con il resto dell'environment e, generale, si percepisce un continuo piattume che si estente per gran parte delle ore di gioco.
Il gioco vi fa ripetere due volte la medesima storia, semplicemente cambiando la prospettiva. Le differenze fra i due playthrough sono minime e il tedio si protrae per altrettante ore, dato che qualsiasi missione secondaria di questo gioco non fa altro che farti scorrazzare (tu guarda che ironia) come un automa avanti e indietro per aree sconfinate e vuote. In aggiunta, il titolo risulta pretenzioso e si ricopre di una pellicola impegnata e profonda quando invece, nel profondo, risulta incompleto, tedioso e superficiale. Le tanto decantate tematiche trattate vengono appena sfiorate e gran parte delle grandi implicazioni tanto osannate non sono altro che riletture dei giocatori che gli sviluppatori non hanno mai confermato o negato: tutto quello che ci troviamo fra le mani è un colossale mucchio di niente in cui, per citare uno sketch di Aldo Giovanni e Giacomo, "la gente ci vede il cazzo che vuole", proprio perché questo gioco è paragonabile ad una bellissima cornice a cui, però, manca la tela.
Il gioco, per così dire, si salva nelle ultime ore, quando prenderemo il controllo di un terzo personaggio e, con sommo dispiacere del grande e irreprensibile Yoko Taro (non sapevo facesse anche videogiochi!), la storia va avanti e continua. Di fatto, il ritmo della narrazione si fa sempre più incalzante e, finalmente, scopriamo il vero protagonista del gioco (lo scanner 9S, ovviamente) . Le ultime quattro ore sono veramente d'impatto e garantiscono il 99% dell'intrattenimento e della vera lettura di Nier: Automata, peccato che, in ogni caso, si abbia già perso una trentina di ore abbondanti per il resto del gioco. Ciò riabilita Automata? Assolutamente no: questo titolo mi ha provocato, forse, ancora più fastidio a causa delle recensioni gonfiate che ha ricevuto, vista la fattura mediocre di Nier: Automata. Ci sono sporadiche suggestioni in grado di lasciare qualcosa come il Luna Park o alcuni altri incontri ma nulla di serio.
Unica vera nota positiva è il culo della protagonista, annoverabile, a mio avviso, fra i deretani meglio modellati della storia dei videogiochi e, con ottime probabilità, è l'aspetto su cui gli sviluppatori hanno speso il 70% del tempo e del budget. Per il resto, il gioco è abbastanza una chiavica.

Puoi sparare ai nani e questi ti insultano pure. 10/10

Degno successore del colosso suo predecessore. Borderlands The Pre-Sequel riesce ad essere fresco e geniale anche dopo Borderlands 2 con i suoi Campagna del Massacro, Bottino dei Pirati e soprattutto Assalto alla Rocca del Drago.
Presenta la stessa formula del 2 e, di fatto, la UI non cambia per nulla ma presenta diversi cambiamenti a mio avviso necessari: skill tree più studiati, armi nuove, dei danni elementali che scalano efficacemente con il livello, i kit Oz e nuove meccaniche di movimento come la schiacciata e la propulsione.
Non mi soffermo sulle skill e le armi: oramai Gearbox, con questo franchise, è garante della qualità di ciascuno di essi.
D'altra parte, i kit Oz e le nuove possibilità di movimento che si aprono grazie ad essi e, soprattutto, all'ambiente lunare a bassa gravità, permettono uno sviluppo del level design che tocca tetti che il 2 ancora faticava a raggiungere.
Il gioco non è immenso, storico o memorabile come il predecessore ma si presenta come più che degno prosieguo della saga.
Unica pecca: i contenuti e il livello. Per quello che c'è da fare, arrivare al level cap è una delle cose più noiose e insoddisfacenti del gioco. Purtroppo 2K Australia non ha vissuto abbastanza per regalare altre perle nei DLC. Peccato, perché il Claptastic Voyage compete alla pari con Assalto alla Rocca del Drago del 2.
Consigliato? Assolutamente, perché aggiunge profondità al villain migliore di questa generazione, Jack il Bello, aggiunge profondità al mondo narrativo e spiega in maniera perfettamente coerente e integrata con gli altri capitoli, senza mai sbavare, gli avvenimenti che hanno portato la Hyperion su Pandora.