☢Stryker_CB☢
Umberto Nardone   Pescara, Abruzzi, Italy
 
 
:not_great_not_terrible:, not great, not terrible. :radiation_green:
Review Showcase
E' necessaria una premessa prima di addentrarsi nello specifico in Chernobylite, un survival horror sviluppato da The Farm 51 e uscito proprio ieri dall'early access. Come si può capire dal titolo, il gioco è ambientato nella zona di alienazione di Chernobyl, arcinota per essere stata teatro del più grave disastro nucleare che il mondo abbia mai conosciuto. Era la notte del 26 aprile 1986, e poco dopo l'una, durante una prova tecnica dei sistemi di sicurezza della centrale elettronucleare Vladimir Il’ič Lenin, il reattore 4 andò fuori controllo, arrivando a produrre cento volte la sua potenza nominale. La temperatura si alzò a tal punto che l'acqua di raffreddamento evaporò, trasformando la struttura di contenimento in una specie di pentola a pressione. Contrariamente a ciò che si crede, quella che avvenne non fu un'esplosione nucleare ma chimica, che distrusse il nocciolo e proiettò nell'aria tonnellate di materiale radioattivo. Malgrado il lavoro dei vigili del fuoco intervenuti subito dopo, molti dei quali rimasero mortalmente contaminati, la nube ricadde sia sulla centrale sia nella cosiddetta "zona rossa", compresa la vicina città di Pripyat, con i suoi cinquantamila abitanti. Il resto venne trasportato dai venti, fino all'Europa. Ci furono decine di morti, quella notte e i giorni a seguire, e migliaia sono state le vittime di tumori legati alla contaminazione negli anni successivi. Per non parlare degli sfollati, il cui numero rimane incalcolabile... In poche parole, un'immane tragedia. Perdonate il lungo preambolo, ma si tratta di una pagina importante e terrificante nella storia dell'umanità, e bisognerebbe conoscerla bene per avere rispetto di coloro che si sono sacrificati per, letteralmente, salvare il mondo dall'incubo nucleare.

Nel gioco impersoniamo Igor, un brillante fisico che lavorava nella struttura, e che durante l'incidente ha perso la fidanzata Tatyana, scomparsa quella notte fatale. Dopo essere stato tormentato dai fantasmi del passato per trent'anni, Igor decide che è giunto il momento di avere delle risposte, ed entra illegalmente nella zona di alienazione per sbrogliare la matassa...
L'anima di Chernobylite è da GDR con una forte impronta di survival, alla quale si accodano gli orrori che il disastro ha causato, che trovano spiegazione attraverso complesse teorie fisico-scientifiche, offrendo una lore ricca che, combinata a una storia di perdita, amore e ossessione, restituisce al giocatore un'esperienza non certo nuova nell'immaginario videoludico, ma che riesce comunque ad essere estremamente coinvolgente, grazie soprattutto a una ricostruzione incredibilmente fedele e immersiva, nel suo desolato ma affascinante terrore.
Dovremo imparare a muoverci con cautela all'interno della zona, cercando risorse che possano tornarci utili, valutando se e quando entrare in combattimento, come farlo qualora fossimo costretti a imbracciare le armi e soprattutto pensare a come progredire per tornare sul campo più preparati. Ogni azione compiuta da Igor, che sia la raccolta di risorse, la risoluzione di eventi, l'uccisione di nemici o il completamento di una missione, ci farà guadagnare punti esperienza che potremo poi spendere interagendo con i nostri compagni per apprendere nuove abilità.
Il protagonista ha un unico, preciso obiettivo: salvare Tatyana, che, pur essendo scomparsa, lui è sicuro sia ancora all'interno della centrale, prigioniera del NAR, un'organizzazione paramilitare che occupa la zona, catturando o uccidendo i trasgressori e che sembra conoscere molto bene il segreto che attanaglia l'intera area. Per riuscire nella missione è necessario seguire i requisiti del piano d'azione, uno dei quali richiede appunto di mettere insieme una squadra di cinque elementi: ognuno di loro sarà in grado di insegnarci tecniche precise legate al suo background e alla sua vita a seguito del disastro, attraverso un breve allenamento sul campo. Bisogna comunque tenere presente che Igor, per quanto motivato e deciso, non è un soldato e sebbene sappia uccidere, farlo avrà ripercussioni sulla sua psiche, parametro fondamentale da tenere d'occhio insieme alla salute.

Avere un piano e una squadra richiede, ovviamente, di disporre di una base operativa dove organizzarsi e riposarsi in seguito alle spedizioni nella zona. Il nostro rifugio è sostanzialmente un magazzino in disuso situato in una posizione strategica da cui è possibile osservare la centrale e l'area circostante, che mano a mano dovrà essere migliorato fino a diventare una fortezza dove Igor & co. possano recuperare a pieno le facoltà fisiche e mentali. Gestire e migliorare la base è fra gli elementi meglio riusciti del gioco, poiché è strettamente legato all'esplorazione maniacale e alla raccolta di risorse, che potremo poi ottenere con maggiore efficacia costruendo appunto potenziamenti adatti alla creazione di oggetti utili sul campo. Trovare il giusto equilibrio è grossa parte del divertimento, in quanto craftare determinati macchinari ha i suoi pro e i suoi contro, a livello di vivibilità nel rifugio. Sono tutti fattori che influenzano la psiche e la salute dei compagni che potrebbero addirittura decidere, qualora si trovassero troppo in disaccordo con noi, di abbandonare il gruppo e proseguire per la propria strada...

L'intera esperienza in Chernobylite è centellinata da missioni più o meno brevi all'interno della zona di alienazione. Le aree si scoprono mano a mano che si procede con la trama principale ma, alla fine delle fiera, finiscono con l'essere sempre le stesse in un circolo ripetitivo dove poco cambia: ciascuna mappa presenta, oltre all'obiettivo primario, anche degli eventi casuali che possono farci ottenere xp extra e risorse aggiuntive. Ovviamente se dovessimo scoprire un'area a cui non è possibile accedere perché mancano gli attrezzi per forzare l'ingresso, l'icona della suddetta rimane "salvata" sulla mappa finché non riusciremo ad aprirla in una successiva spedizione all'interno della stessa zona.
La trama procede attraverso una serie di missioni principali, alle quali potremmo volendo assegnare i compagni (che possono tuttavia essere impiegati nelle secondarie), ma si tratta sempre di incarichi delicati da gestire di persona; non solo per le possibilità di successo basse che di solito gli altri personaggi avrebbero ma anche per controllare personalmente l'area e assicurarci di trovare qualunque indizio possa tornarci utile. Dovendo seguire alla lettera le necessità del piano, saremo chiamati a trovare specifici indizi che ci aiutino nelle nostre indagini al rifugio senza però avere idea di dove siano: seguendo le icone degli eventi è probabile incappare in uno di questi, perciò spesso il completamento di una mappa è necessario per non doverci tornare in seguito.

Per quanto riguarda i combattimenti, Chernobylite si presenta abbastanza versatile da rendere possibile qualsiasi approccio, ognuno con i suoi rischi annessi. Furtività, faccia a faccia con armi spianate, costruzione di trappole... Così come l'esplorazione, il modo in cui affrontare le numerose minacce è demandato esclusivamente a noi.

Ci sarebbe molto altro da dire ma mi rimangono pochi caratteri a disposizione, quindi per concludere io Chernobylite ve lo straconsiglio perché è un'ottima esperienza che presenta un piacevole equilibrio tra meccaniche survival, gestionali, ruolistiche e horror, sullo sfondo di un'ambientazione fedelmente ricreata e graficamente fluida e godibile. Una menzione speciale va fatta agli sviluppatori che durante il lungo periodo di early access hanno ascoltato attentamente la community di testers, di cui ho avuto la fortuna di far parte. Chernobylite ricorda a grandi linee S.T.A.L.K.E.R. ma ha abbastanza anima da riuscire a ritagliarsi una propria identità.
Keep gaming, folks!
Comments
☢Stryker_CB☢ 22 Jan, 2020 @ 2:20pm 
No u
Diana.J. 22 Jan, 2020 @ 1:39pm 
tuuuuuuuh
☢Stryker_CB☢ 20 Jan, 2020 @ 4:21am 
Pippaaaaah <3
Diana.J. 19 Jan, 2020 @ 10:50am 
yo
☢Stryker_CB☢ 24 Sep, 2019 @ 8:54am 
Eheheheh
BigMasa 24 Sep, 2019 @ 7:13am 
Azz!