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Posted: 17 Sep, 2021 @ 1:38pm

GRAFICA:8.5
SONORO:8.5
GIOCABILITA':8.5
LONGEVITA':9.5
TRAMA:9
ATMOSFERA:9.75

+Storia splendidamente narrata
+Umorismo,ironia e grande caratterizzazione dei personaggi
+Gameplay incredibilmente variegato...
-...ma con una componente Jrpg molto basilare
-Difficoltà molto sbilanciata

I giapponesi sono tutti matti.
Nel corso della mia lunga carriera videoludica questo concetto mi è tornato alla mente svariate volte anche perché è davvero facile riconoscere una produzione orientale da una occidentale : cambiano i valori, cambiano le storie , cambiano le atmosfere.
Yakuza:Like a Dragon è il settimo capitolo dell’omonima serie sviluppata da Sega ed è una sorta di nuovo inizio dato che,oltre al protagonista nuovo,il gioco non è più un Action bensì un Jrpg.
La storia inizia con Ichiban Kasuga , nato in una soapland e cresciuto senza genitori il quale,dopo aver scontato 18 anni di carcere a causa di un crimine mai commesso,si ritrova senzatetto in un mondo totalmente diverso da quello che ricordava.
Il legame con il patriarca della sua famiglia Yakuza è quello che tira le fila della storia: essa è piena di colpi di scena e di momenti di grande impatto , nonostante alcuni plot un po’ telefonati ma comunque sempre molto ben narrati.
A livello di ritmo il gioco parte fortissimo , tenendo letteralmente attaccati allo schermo per almeno le prime 3 ore per poi , inevitabilmente, subire un grosso rallentamento che perdurerà per alcune ore.
La storia è suddivisa in 15 capitoli quindi possiamo dire che i primi due aprono davvero fortissimo , poi dal 3 c’è un grosso calo fisiologico e dal 6 in avanti è un’ inesorabile risalita verso un’ottima parte finale.
Più che la storia credo sia proprio la narrazione ad essere eccellente in Yakuza Like a Dragon; ogni personaggio ha carisma da vendere e certe scene sono in costante equilibrio tra il comico ed il drammatico e donano grande profondità all’atmosfera davvero peculiare del gioco.
Il gioco sa far ridere e addirittura commuovere e dopo i titoli di coda si sente ben presto la mancanza di tutti i personaggi: questa è una grande forza che hanno solo gli ottimi videogiochi.
La vera forza del gameplay di Yakuza non risiede tanto nella sua componente Jrpg che risulta ,anzi, essere piuttosto basilare e non priva di difetti,bensì nella sua varietà di attività più disparate da poter svolgere che mantengono il gameplay frizzante anche dopo una miriade d’ore.
Non credo di avere mai visto un titolo con così tanti miniGiochi al suo interno.
Freccette,videogiochi Sega vecchi perfettamente emulati,partite a golf,macchinette Pachinko,baseball, Karaoke e tanti altri.
Quelli che personalmente ho trovato migliori però sono il minigioco della Ichiban Confections,un simulatore di gestione aziendale e il Dragon Kart , ossia un gioco di Kart in pieno stile Crash Team Racing. Fatto molto bene , tra l’altro.
Le missioni secondarie non sono mai Fecth Quest anzi , hanno tutte una loro narrativa che spazia dall’ironico al nonsense,dal triste al divertente e così via.
Nonostante la moltitudine di attività da svolgere si ha sempre la voglia di proseguire con la trama e a volte è necessario quasi obbligarsi a fare altro per non bruciarsi subito la storia, che è comunque molto lunga.
Come dicevo pocanzi, la componente Jrpg ha qualche difetto: il più grande è sicuramente il bilanciamento e la curva di difficoltà.
Ci sono molti picchi di difficoltà ingiustificabili così come alcune sezioni fin troppo facili.
La boss fight finale, così come anche altre, per esempio è estremamente sbilanciata. È una battaglia inutilmente lunga e facile dove il nemico ti può uccidere all’istante senza che tu possa fare sostanzialmente nulla. Ovviamente succede spesso e volentieri quando dopo quasi un’ora di combattimento lui si trova con un filo di vita.
Sono cose che sbilanciano il gameplay, difetto che pervade un po’ tutto il gioco.
Tecnicamente il titolo è davvero curato nel dettaglio dei volti e delle espressioni,mentre la realizzazione delle città di Kamurocho e Ichinjo,completamente esplorabili, è davvero ben fatta e capace di farti sentire come se le stessi davvero esplorando, oltre ad essere davvero molto ispirate visivamente.
I temi musicali ricorrenti e la OST sono molto ben riusciti anche se il fiore all’occhiello del comparto audio risiede indubbiamente nel doppiaggio giapponese(guai a giocarlo in inglese) veramente esagerato e molto caratteristico.
Yakuza:Like a Dragon riesce ad essere divertente e indimenticabile senza avere per forza un personaggio LGBT o senza far ingrassare la protagonista per farla sembrare “normale”…
Ichiban Kasuga si propone come antieroe ma finisce per entrare prepotentemente nei nostri cuori , grazie al suo essere fuori dagli schemi che lo rende un protagonista estremamente carismatico e impossibile da odiare. Un po’ come Goku.
Il gioco non è privo di difetti , ma diventano marginali se paragonati al valore effettivo del titolo che si attesta ben più in alto della media dei Jrpg moderni.
ARIGATOU GOZAIMASU!

VOTO:94/100

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