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Oneshot è un titolo indipendente molto originale. E’ un videogame che, secondo la mia opinione, è capace di stupire anche chi è scettico perenne come me tramite un intelligente utilizzo di meccaniche particolari abbinate al sistema eccellente con cui riesce a creare coinvolgimento a livello emotivo. La protagonista, Niko, sicuramente avrà qualcosa da dirvi e lasciarvi in quanto è stata ben caratterizzata. Ha qualche difetto? Sì, purtroppo dura solo 3 o 5 ore (l'ho rigiocato) a seconda di quanto vi fermerete a parlare con i vari personaggi e gli enigmi sono pochi e piuttosto facili da superare. Detto questo lo promuovo! Mi sento di consigliarlo perché la passione con cui gli sviluppatori hanno lavorato, le emozioni e lo stupore che regala infrangendo spesso la quarta parete, rendono Oneshot un titolo in grado di essere ricordato per molto tempo da chi lo giocherà. Tu che leggi questa mia recensione: dagli una chance.

Durante Spiritfarer non mi sono mai sentito impotente, c'è sempre qualcosa che si può fare per portare una sorta di sollievo agli spiriti a bordo della nave. È in netto contrasto con l'affrontare il dolore della morte nella vita reale, ma è confortante.

I sentimenti fluiscono in modo naturale in quanto i vari personaggi sono stati caratterizzati così bene da rendere il viaggio su questa versione dello Stige molto emozionante e veritiera: probabilmente riconoscerete il modo di fare di persone a voi care nel corso di questa avventura.

Questo non vuol dire, tuttavia, che in Spiritfarer questi atti di lavoro premuroso risolvano i problemi attuali o passati dello spirito, non lo fanno. Aiutano gli spiriti a venire a patti con la loro morte e li facilitano nel passaggio nell'aldilà mentre affrontano il loro dolore, rabbia e confusione. È quel tipo di aiuto, nell'essere in grado di aiutare qualcuno a capire qualcosa da solo, che rende la ripetizione delle fasi gestionali e delle cure prestate ai passeggeri così gratificante.

Ottimo titolo che consiglio spassionatamente a tutti gli appassionati di gestionali! A chi non li ama dico che questo videogame potrebbe aiutarli ad approcciarsi al genere in quanto l'ottimo mix fra sentimenti e gestione rende l'esperienza molto coinvolgente.
9/10

Hanno tolto la possibilità di salire sui mezzi pubblici, non puoi comprare nulla nè interagire con il mondo di gioco al di fuori di quello che è previsto dalla storia, nella modalità free-roaming puoi solo cercare collezionabili e auto da rubare, non puoi accendere i fari delle auto, non ci sono le frecce sui veicoli, non puoi entrare da nessuna parte, gli NPC sono inutili e scampano sempre dagli incidenti d'auto, ho saltato su un muretto e sono insta-morto XD, l'IA fa pena, i veicoli compaiono dal nulla tipo un'auto che mi è apparsa davanti in VOLO, non ci sono suoni ambientali tipo i rumori di una fabbrica o i suoni del tram, la guida simulativa è un bait, le auto non si danneggiano come in Mafia del 2002, guidatissimo con millemila indicatori, i buchi di proiettile spariscono dopo pochi istanti dalle auto, bug ovunque.... e dura poco: 12 ore contro le 20 di Mafia the city of Lost Heaven il quale avendo le possibilità di cui sopra poteva potenzialmente durare anche molto ma molto di più. Infine 18 anni fa era possibile fare rifornimento in Mafia the city of Lost Heaven e c'era una bella animazione con tanto di benzinaio: in questo giochino del 2020 a quanto pare era impossibile inserire un elemento tanto complicato.

È riduttivo indicare Little Witch Nobeta come un titolo in cui sei solo e corri qua e là, indaffarato in battaglie contro il boss, ma sono senza dubbio la parte migliore del gioco. Il ritmo lo detta il giocatore e il combattimento del gioco base non ha novità da offrire al momento, ma vale la pena comprarlo per mettersi alla prova con la modalità difficile di Little Witch Nobeta. Pian piano gli sviluppatori rilasceranno nuovi contenuti e molto probabilmente ne uscirà qualcosa di ancor più piacevole da giocare, esplorare e scoprire.
Principalmente mi è piaciuta l'immediatezza con la quale si affrontano le varie zone, combattimenti o salti da una piattaforma all'altra (ci sono sezioni platform), i boss sono interessanti e il tutto è piacevole da giocare.
Da provare.

PRO: Ottima grafica, piacevole colonna sonora jazz e puzzle interessanti sparsi in una mappa divertente da esplorare.

Contro: alcuni puzzle sono troppo semplici, potrebbe diventare noioso ripetere le stesse azioni e gli stessi spostamenti all'interno della dimora nella quale è ambientato questo titolo.

Le sparatorie sono divertenti così come avveniva nel primo Alan Wake però manca tutto il resto ovvero togliete dal primo capitolo trama profonda, ambientazione ispirata, level design, caratterizzazione dei personaggi, scala di grigi e palette dei colori azzeccata e avrete questo American Nightmare.
Voto 6,5 su 10.
Divertente per sparare ancora quattro colpi con le meccaniche di gioco dell'originale però SPOILER:


si ripetono gli stessi 3 livelli i quali sono divertenti se affrontati nella modalità arcade ma in modalità storia ritornare per tre volte in ambientazioni già visitate, secondo me, non è piacevole.

Titolo che presenta un'interessante serie di enigmi platform sfruttando il gioco di luci e ombre ma che non riesce a decollare a causa di un comparto tecnico a volte frustrante ovvero i comandi spesso risultano legnosi, legnosità ancora più marcata nelle sezioni in terza persona.
Buono il comparto audio anche se manca una traccia per accompagnare l'esplorazione: di certo non avrebbe guastato una melodia di sottofondo al posto del solo suono (velato) dei passi della protagonista.
C'è un po' di profondità emotiva in questo titolo ma purtroppo è velata e il fatto che sia possibile giocarlo in 4 ore non gioca certo in suo favore. La longevità è ridotta all'osso, anzi ad un'ombra.
Aspettate che sia in saldo o meglio ancora puntate sulla colonna sonora jazz la quale secondo me merita di essere ascoltata.

Sono felice di avere recuperato Broken Sword 2: The Smoking Mirror un'avventura grafica punta e clicca che richiede un approccio ragionato, tiene incollato il giocatore facendolo pensare a come risolvere il prossimo enigma per poi ripagarlo con un'ottima sequenza animata e che ha una buona longevità. In questo secondo capitolo è palpabile l'entusiasmo della Revolution che era stata acclamata per il primo BS: il Segreto dei Templari, si nota la maggiore cura per il dettaglio degli ottimi schemi i quali sono disegnati con tanta passione e arricchiti con animazioni spassose, come ad esempio il ragazzino che lecca la vetrina della galleria d'arte. Ho amato gli enigmi che già nel primo gioco erano molto interessanti, ma ne La Profezia dei Maya secondo me sono perfettamente adesi alla trama portando l'immersività ad alti livelli.
Il doppiaggio è ottimo sia in lingua italiana sia in lingua inglese, i dialoghi sono ricchi di humo e sarcasmo, le animazioni molto curate, le musiche molto belle ed in grado di creare la giusta atmosfera, e la trama è ben strutturata.
Riguardo la remastered sono stati aggiunti dei fumetti che svelano alcuni retroscena riguardanti i protagonisti Nicole Collarde e George Stobbart. Note negative: i menù della remastered sono dannatamente scarni e sempliciotti, mentre riguardo il videogame non ho apprezzato l'ultimo enigma di Nico la quale deve girare due ruote per ottenere alcune immagini per sbloccare una porta. Quest'ultimo puzzle, una volta capito come risolverlo, è ripetitivo.
Nel complesso si tratta di un'esperienza molto speciale che consiglio sia agli appassionati del genere sia a chi preferisce l'approccio metodico nei videogame.
Personalissimo voto: 9.

Attendevo impaziente l'uscita de La Terra di Mezzo: l'Ombra della Guerra un action GDR sviluppato dalla Monolith e prodotto dalla Warner Bros, però questa volta l'attesa non è stata pienamente ripagata. Partiamo dagli aspetti positivi.
Squartare orchi è dannatamente divertente grazie all'ottimo sistema di combattimento, le nuove mosse sono sia spettacolari sia utili come ad esempio il doppio salto del quale ho continuato a ribadire, durante le live, quanto fosse spassoso ed efficace, e controllare i Comandanti nemici dà un senso di gratificazione al termine dello scontro con gli stessi.
Il Nemesis system è migliorato rispetto al passato ed assaltare fortezze è entusiasmante, inoltre c'è una certa dose di epicità ad un certo punto nel gioco rappresentata da uno scontro con un Balrog, eh già un demone incazzoso alto come un palazzo (peccato che il combattimento sia frammentario).
Avendo giocato sulla stessa piattaforma (PC) il precendente capitolo ovvero l'Ombra di Mordor, mi è stato possibile importare la mia nemesi e il mio migliore alleato e il momento più alto durante il gameplay è stato raggiunto appunto dalla sfida contro il mio vecchio arcinemico :D .
L'esperienza si guadagna facilmente consentendo di salire di livello spesso e sbloccare nuove mosse ed è facile trovare sempre nuove sfide che mettono alla prova le nuove abilità acquisite, tra le quali spicca la possibilità di effettuare uccisioni concatenate.
Parlo ora degli aspetti negativi.
La trama inzia con un pretesto così pretestuoso da essere degno di un Facepalm e continua ad essere poco interessante quasi fino al "finale" (dopo parleremo delle virgolette), incredibile inoltre la scena in cui Talion si siede sulle scale della fortezza controllata dai Nazgûl per chiaccherare come se fosse un turista ignaro della minaccia alle sue spalle, può starci perché è un durissimo, ma i Nazgûl? Sono usciti per fare la spesa? Scherzi a parte la storia non mi ha mai entusiasmato durante tutta la partita, così come il sistema di drop che non ha catturato più di tanto la mia attenzione in quanto armature e armi migliorano di pochissimo le statistiche del personaggio o quanto meno sembrano quasi irrisorie: sono belle da vedersi e migliorano d'aspetto avanzando di livello ma non mi hanno mai fatto sentire più potente né mai fatto pensare "adesso sì che si ragiona". Inoltre durante i filmati Talion indossa sempre e solo l'armatura di base, non è grave ma è un peccato non potere ammirare eventuali set appositamente scelti per migliorare l'aspetto del protagonista.
Per arrivare al vero finale (tra l'altro scontato come i saldi di cambio stagione) è necessario ripetere di continuo le stesse meccaniche di gioco ovvero bisogna controllare molti Capitani e difendere, o riconquistare nel caso vengano perse, le fortezze, ripetutamente, per troppe volte. Salendo di livello la sfida non è complicata in quanto si possono sottomettere/dominare vari orchi capitani, fermo restando che gli stessi non possono superare il livello di Talion; però proteggere e/o assaltare fortezze alla lunga diventa ripetitivo e noioso per quanto mi riguarda soprattutto perché è un continuo "sottomettiti alla mia volontà!", di conseguenza ho lasciato perdere e mi sono fermato a 42 ore di gioco spoilerandomi il vero finale.
Altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è legata al fatto che non ho incontrato altra nemesi all'infuori di quella de l'Ombra di Mordor.
Passabile il multiplayer che consente di uccidere le nemesi e di assaltare le fortezze di altri giocatori, il tutto in stanze a compartimenti stagni: sottomettere un orco di un altro giocatore non serve a nulla e non si incontrano mai altri player in quanto viene creata una sessione/mappa a parte.
Tutte le precedenti opinioni sono personali così come il voto che assegno a Shadow of War: 7,8/10. Concludendo lo consiglio agli appassionati sfegatati del genere action RPG, ma se avete già giocato il precedente titolo, l'Ombra di Mordor, vi raccomanderei di aspettare futuri sconti, se invece non l'avete provato allora recuperatelo.
Non aspettatevi più di tanto dal seguito, in tal modo potrebbe anche piacervi molto essendovi fatti basse aspettative.
P.s.: riguardo le microtransazioni non ho mai sbloccato nulla al di fuori dei forzieri regalati nel corso della partita, ma una certa voglia di acquistare qualcosa mi è venuta dopo avere "finito" il gioco ovvero dopo 38 ore di gameplay. Non è necessario farmare punti xp come dicevo in precedenza ma bisogna armarsi di tanta pazienza oppure amare alla follia il titolo.