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Posted: 30 Sep, 2021 @ 4:52am
Updated: 26 Nov, 2021 @ 11:02pm

Votate Pathfinder: Wrath of the Righteous come Game of the Year agli Steam Awards 2021!

Pathfinder: Wrath of the Righteous ci vedrà combattere una secolare guerra tra mortali e demoni.

Motivi per comprarlo

- Mythic Paths. Vari giochi han reso unici i nostri personaggi: penso a Planescape: Torment, penso a Tyranny, a Mask of the Betrayer, a KOTOR, a Baldur's Gate e a molti altri. Tutti questi giochi condividono la stessa filosofia, "non sei un normale avventuriero", applicabile anche a Wrath of the Righteous.
Ma WotR fa ancora di più con i Mythic Path: otterremo poteri di gran lunga al di sopra di quelli concessi ai mortali, e noi avremo il piacere di scegliere *quale*. *Angel* per chi vuole seguire la strada della "giustizia vendicativa"; *Demon* per chi vuole combattere il fuoco con il fuoco; *Azata*, per chi desidera lottare per la libertà da ogni restrizione; *Aeon*, per chi ha sempre desiderato di essere un giudice (cosmico) imparziale e non affetto dai dilemmi morali; *Trickster*, per chi desidera risolvere con astuzia e bluff le situazioni; *Lich*, per chiunque abbia mai desiderato di avere il potere sulla morte.
Oltre a questi ve ne sono altri quattro che potranno essere scelti molto più avanti nel gioco.

- Rigiocabilità. E' facile dire che ogni RPG sia giocabile, ma in quanti vale veramente la pena rigiocare tutto quanto più di due, forse tre volte? Wrath of the Righteous è uno di questi. Tra i Mythic Paths che offrono scelte del tutto diverse tra loro nelle situazioni chiave creando diramazioni uniche, la scelta dei nostri companions (i quali sono davvero tanti), le diramazioni delle loro quest dovute alle nostre scelte nelle stesse e così via, WotR ci dice esplicitamente "Hai finito il gioco dopo 180 ore? Bravo! Hai visto più o meno un quinto del gioco." Ed è così: concluso dopo 180 ore e non ho fatto tutto.

- Varietà. La più ampia scelta di classi/sottoclassi di un videogioco. Kingmaker ne aveva già tantissime, ma Wrath of the Righteous ne ha aggiunte di ulteriori. Se condividete con me la gioia di aprire un character creator e trovarvi davanti centomila classi/sottoclassi con i loro talenti, punti forti e punti deboli, non c'è gioco migliore di WotR.

- Progressione. Diventeremo il Commander della Crociata contro i demoni e...e diavolo, si sente tutto questo ruolo. Tra i Mythic Paths che ci daranno accesso a opzioni e unità uniche per i nostri eserciti, tra le possibilità (e i doveri) di conquistare gli avamposti nemici mentre sbaragliamo i loro eserciti, e le missioni che ci vedranno anche in battaglie su grande scala, la sensazione di progressione - della storia, del personaggio, delle battaglie - non l'ho mai provata in nessun altro RPG.

- Companions. Un mio personale grado di valutazione dei videogiochi, specie degli RPG, si basa sulla qualità dei companions. Wrath of the Righteous non mi ha deluso minimamente. Una strega che "convince" i demoni a lasciar perdere la via del male; un hellknight privo di empatia verso chi sbaglia ma mai propriamente ingiusto; una sciamana legata a un misterioso e sinistro spirito; due mongrels, eredi dei primi crociati, deformati in modi impossibili a causa della loro vicinanza con l'Abisso. Una succube sulla via della redenzione; un'arma senziente e altri ancora, di cui alcuni meno interessanti ma non per questo scritti male.
E sì: il Lich ha accesso a companions unici. Il bello di poter resuscitare come non-morto chi muore.
L'unica pecca? Le risoluzioni delle loro quest saranno davvero, davvero, davvero blande, a volte poco esplicative, a volte per niente esplicative e, altre volte, poco soddisfacenti.

- Linearità. In Kingmaker ci si poteva perdere: una mappa enorme, tantissime locations...Wrath of the Righteous "rimedia": la mappa è più piccola, le locations sono di meno e, in termini generali, tutto il gioco dà una sensazione di maggior linearità. In senso buono.

Motivi per NON comprarlo

- Bugs. Gli sviluppatori rilasciano costantemente patch su patch per rimediare ai vari bugs, ma sono tanti e a volte ne escono di nuovi. Per ora ne ho incontrati solo di fastidiosi, nessuno game breaking ma, leggendo in giro, pare ve ne siano.

- Difficoltà. La difficoltà di Wrath of the Righteous è forse più bassa di quella di Kingmaker, ma non per questo bassa in termini generici. Chi viene da Kingmaker o conosce *bene* le meccaniche di Pathfinder o D&D 3.5 non avrà grossi problemi; tutti gli altri, invece, dovranno mettersi l'anima in pace e capire che, prima di anche solo creare il proprio personaggio, bisognerà capire come funziona il ruleset. Alcuni, molti nemici saranno letteralmente quasi incolpibili dai personaggi fisici; lì entrano in campo i casters e i loro attacchi magici a contatto, che vanno a influire sulla "touch AC" invece della normale AC. Se non avete capito di cosa sto parlando vuol dire che rientrate nella categoria di persone che dovranno imparare tutto da zero, pena avere difficoltà insormontabili in moltissimi combattimenti.

- Longevità. Solitamente è un punto di forza ma riguardo a Wrath of the Righteous...bè, ci sono vari punti di vista perché dura DAVVERO ma DAVVERO tanto: concluso dopo 180 ore circa senza aver fatto tutto e con la voglia di giocarlo ALMENO altre quattro volte con altrettanti Mythic Paths per vedere i cambiamenti in-game delle scelte relative agli stessi Mythic Paths. Da amante dei videogiochi vorrei spaziare, e giocare tantissimo altro; WotR non me lo concede. Non posso staccarmi. E' una droga. Mettovo la sveglia alle 5.00 di mattina per poterci giocare. Significa che mi è piaciuto tantissimo ma significa anche che tutto il mio tempo lo dedico a WotR, e questo non è un bene.

- Crusade mode. C'è a chi non è piaciuta la gestione del regno di Kingmaker - io l'ho adorata. Tale gestione è presente anche in Wrath of the Righteous, ma di gran lunga snellita - oserei dire impoverita. Probabilmente per far spazio anche alla Crusade mode, ovvero la gestione dei nostri eserciti. Non il massimo, davvero. Una gestione poco fluida e macchinosa sotto svariati punti di vista che sì, aiuta a immedesimarci nei panni del "Commander"...ma a quale costo? Presto o tardi ci ritroveremo una decina di mini-eserciti inutili impossibili da impiegare ma altrettanto impossibili da congedare: rimarranno lì a complicarci la vita nell'interfaccia, e a rompere le scatole in altre maniere.

- Difficoltà 2.0. Anche dopo aver appreso tutti i segreti del ruleset dovrete fare i conti con un Dungeon Master che vi odia e che vuole farvi morire ad ogni encounter (ma è comunque un DM più generoso di quello di Pool of Radiance 2 o anche The Temple of Elemental Evil). I casters, nei primi livelli di questi ruleset, sono sempre penalizzati: in WotR lo sono ancora di più, con nemici sin da subito resistenti all'energia e con spell resistance in grado di annullare metà se non più dei vostri incantesimi. I personaggi fisici non se la vedono molto meglio: i nemici avranno anche varie riduzioni ai danni fisici, bypassabili solo in determinate maniere.
Oltre a questo (che è solo l'inizio), i nemici avranno tiri salvezza così elevati da rendere impossibile far entrare gli effetti delle spells crowd control: avere una DC di 33 con nemici che hanno il relativo tiro salvezza a +52 non è il massimo della vita.
Aggiungete nemici che uccidono sul colpo, nemici che la loro sola presenza impaurisce il party facendolo scappare, nemici in grado di colpire senza alcuna difficoltà - e a ripetizione - il tank buildato min/max mettendolo KO in un turno, ed ecco che avrete un (molto) parziale quadro della difficoltà.
Ovviamente solo se ci si ostina a giocare alle difficoltà "predefinite", senza customizzarle - e fare min/max su TUTTI i personaggi aiuta anche nel caso delle difficoltà predefinite più elevate.
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