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Indsendt: 28. apr. kl. 11:50
Opdateret: 28. apr. kl. 12:31

Intro
Death Stranding è un open world action game sviluppato da Kojima Productions e pubblicato da Sony Interactive Entertainment nel 2019.

Attesissimo primo e per ora unico titolo della casa di produzione nata dal genio Hideo Kojima, Death Stranding è un titolo cooperativo online asincrono ambientato in un'America devastata. È un titolo che necessita tempo, pazienza e adattabilità, ha meccaniche avanguardistiche e tecnicamente è eccelso…ma va sottolineato che più di un gioco Death Stranding è un esperimento videoludico altamente cinematografico, con tutti i suoi tantissimi pregi e altrettanti difetti.
https://steamproxy.net/sharedfiles/filedetails/?id=3234668544
Analisi
Storia
Narrativa
Gli Stati Uniti non esistono più, il mondo non esiste più, e Sam Porter Bridges è un corriere che attraversa le lande desolate dell’America per consegnare viveri, risorse, beni di prima necessità ai pochi sopravvissuti del cataclisma.

Vorrei cominciare sottolineando che Hideo Kojima è un maestro della meta-narrazione. Ogni suo titolo affronta tematiche complesse con occhio futuristico al contesto socio politico attuale e futuro. Death Stranding come suo ultimo figlio non è da meno. Il mondo di gioco è morto e sconnesso dalla realtà. Non è piacevole da vivere e non stimola l’esplorazione. La Terra non ha più nulla da raccontare, non ha rovine, non ha contesto. È una parodia irrisoria della geografia americana, un non-luogo senza rovine né contesto.

La narrativa di Death Stranding ha però bisogno di narratori, persone con cui interagire e portatori di motivazioni e obiettivi. Questi si trovano tra una missione e l’altra consegnando pacchi nei rifugi dei pochi sopravvissuti. Da qui il primo elemento che spicca e fa pensare è la frammentarietà generale del racconto. Ogni cosa, ogni evento, ogni elemento narrativo viene presentato al player in pillole scollegate tra loro e infiniti codec da leggere nei menù. Da questi elementi la trama appare eccessivamente misteriosa, onirica e caotica, richiede un impegno eccessivo da parte del giocatore per comprendere appieno l’evolversi della trama.

Gli elementi narrativi sono tanti, distinti e quasi sempre eccessivi. Generalmente quello che appare più esagerato è il continuo ripiegare a colpi di scena che risultano alla lunga forzati e senza logica alcuna. La trama si contraddice, rompe e ripara capitolo dopo capitolo. È una terrificante matassa narrativa raccontata con incoerenza. Il problema più grande è che Hideo Kojima sta al videogioco come Quentin Tarantino sta al cinema. Ma uno fa videogiochi mentre l’altro dirige una cinepresa. Il titolo parte eccessivamente lento e lo sbrigliamento di trama avviene con lentezza ed estremo ritardo. Esempio più palese è il finale, un vero rush che non riesce a chiudere quasi nessuno dei punti aperti nell’avventura. Per ovviare al problema si è visto quindi necessario una cutscene non interattiva di oltre un'ora per far capire al player cosa è successo e perché. Mi spiace per Kojima ma se hai bisogno di uno spiegone infinito per portare al finale della storia e spiegare al giocatore la conclusione non hai raccontato bene la tua trama.
Personaggi e dialoghi
La meta-narrazione di Death Stranding si muove tra grandi temi concettuali e la profonda influenza dei fattori umani come la perdita, il dolore fisico e i traumi psicologici. Diviso in 14 capitoli, ogni segmento è dedicato a un “co-protagonista” che interagisce con Sam, il fulcro della narrazione e il giocatore stesso. Sebbene alcuni personaggi possano apparire banali o stereotipati inizialmente, nel corso del gioco si sviluppano diventando interessanti. La caratterizzazione è ben curata, seppur a volte forzata, ma la presenza di volti noti in motion capture aggiunge un livello di coinvolgimento e familiarità per il giocatore.

Problema enorme, nuovamente collegato alla fallace narrativa è che più vai avanti con la trama è più una domanda ronza nella tua testa. Perché questo personaggio fa o dice questo? La risposta purtroppo non arriva o se arriva viene comunque contraddetta tra un capitolo e l’altro. In primis fra tutti abbiamo la nemesi che anche nel finale manca di reale motivazione logica. Senza spoiler la sua costruzione viene forzatamente giustificata ed è altamente artificiosa e irreale. Nuovamente quello che rimane più impresso e deludente è la generale confusione narrativa del titolo.
https://steamproxy.net/sharedfiles/filedetails/?id=3234669931
Gameplay
Come funziona e cosa va alla grande
Comandiamo Sam Porter Bridges, un corriere, in terza persona e le missioni consistono in consegne o recuperi di merce a piedi da un punto A a un punto B. Tutto qui.

Quello che è davvero unico nel suo genere è il rapporto tra gameplay online asincrono e logistica. Il giocatore deve pianificare i suoi percorsi e distribuire correttamente il carico sul corpo di Sam per mantenere l'equilibrio durante il viaggio. Il sistema multiplayer permette poi di interagire con le costruzioni e i segni lasciati da altri giocatori, facilitando o complicando il percorso a seconda delle azioni della community.

Su schermo vediamo diverse barre che servono a monitorare le condizioni del protagonista durante l'avventura. La barra della vita rappresenta il “sangue” disponibile, mentre quella della resistenza indica la sua capacità di compiere azioni come correre o scalare. Inoltre, ci sono barre minori che indicano lo stato di stress del BB (il “compagno” neonato), il livello delle batterie e l'usura degli stivali. Questi elementi contribuiscono a creare un'esperienza di gioco abbastanza realistica e impegnativa, mentre la presenza di BB permette di attraversare aree pericolose e infestate dagli spiriti mantenendo la propria incolumità.
Difficoltà
Generalmente morire è estremamente raro. Le boss fights sono poco impegnative in quanto nelle arene vengono recuperati con facilità tutti gli oggetti necessari a battere il nemico. Unico aspetto da tenere d’occhio sono le interazioni con gli spiriti o con i personaggi “umani”. Se erroneamente si uccide un essere vivente sarà necessario portare il cadavere nell’inceneritore prima che vada in necrosi.
Durata
I 14 capitoli (+1) possono essere completati in circa 30 ore o poco più. Tra missioni secondarie, esplorazione e costruzione di “strade” si superano tranquillamente le 40 (se non ti annoi molto prima).
https://steamproxy.net/sharedfiles/filedetails/?id=3234672099
Grafica
Graficamente è notevole con paesaggi spettacolari, personaggi e ambienti dettagliati al fotorealismo grazie all'uso del Decima Engine. Le condizioni atmosferiche e gli effetti di luce sono resi con precisione, le animazioni sono fluide e realistiche.

La motion capture di attori famosi, come ad esempio Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Léa Seydoux, Troy Baker aggiunge un livello di coinvolgimento emotivo alla narrazione e all'esperienza complessiva del gioco.
Audio
La colonna sonora è coinvolgente ed evocativa, creata da compositori di fama come Ludvig Forssell. Include brani che si adattano perfettamente all'atmosfera surreale e malinconica del gioco. Inoltre, le canzoni di artisti come Low Roar, Silent Poets e Chvrches, aggiungono profondità emotiva alle scene.

Conclusione
Death Stranding è un meta-videogioco, una grande opera di intrattenimento e in quanto tale impressiona, emoziona ma purtroppo non diverte. È un ossessivo ripetersi di attività giustificate da una narrazione caotica di alto profilo, in sintesi una cocente delusione.
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4 kommentarer
TarZanello 22. sep. kl. 8:04 
Ciao Khrysp0lYn0 grazie per aver condiviso la tua opinione che in parte condivido.

L'analisi che fai è perfetta e conferma quanto detto nella mia review nella sezione gameplay (nonostante il ciclico ed eterno ripetersi di attività). Il giudizio generale negativo è per me in larga parte frutto di una narrativa confusionaria e per nulla efficace. Quindi grazie ancora per il tuo feedback sul gameplay, penso sia parte integrante di un disegno più grande che rappresenta Death Stranding nella sua totalità di videogame.
Khrysp0lYn0 22. sep. kl. 4:11 
Io ho avuto una prima impressione negativa, all'inizio è un po' difficile da digerire (i primi 3 capitoli) perché l'attrezzatura disponibile è limitata, si cammina soltanto e ci vuole parecchio per fare qualsiasi consegna, però una volta raggiunta la regione principale e sbloccato un po' di strumenti più utili è diventato molto più coinvolgente. Secondo me chi cerca la solita esperienza di affrontare nemici, umani o meno, ad arma tratta non si troverà a suo agio, in quanto in questo titolo il principale avversario è l'ambiente stesso
TarZanello 19. juni kl. 14:10 
Ciao Pako grazie per il feedback.

Personalmente reputo il titolo come un prodotto unico nel suo genere e, nonostante tutto, qualcosa che valga la pena provare... ahimè i punti sopra citati confermano il fatto che Death Stranding non è un videogame divertente. Non considerarlo come un prodotto di intrattenimento ma più come un esperimento non perfettamente riuscito.

Prendilo in saldo e provalo, la tua esperienza potrebbe differire dalla mia. :WololoDE:
Pako 19. juni kl. 9:34 
volevo comprarlo ma penso che non lo acquisterò, forse in saldo...la recensione è degna di un periodico di alto profilo, complimenti :steamthumbsup: