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Posted: 5 Feb, 2023 @ 3:12pm
Updated: 5 Feb, 2023 @ 3:18pm

Outer Wilds non è un gioco per tutti. Richiede una sensibilità particolare per essere apprezzato appieno. Se non fosse così, non sarebbe stato in grado di rapirmi fino all'ossessione.

Mi sono detto:
In Outer Wilds si piange due volte, quando lo giochi per la prima volta e quando capisci che non potrai giocarci mai più.
Una volta giocato, ti accorgerai di aver vissuto un'esperienza unica e irripetibile, capace di lasciare un'impressione indelebile. È come se ci si fosse innamorati, e quando si arriva alla fine del gioco ci si sente come se si dovesse lasciare andare un amore che non potrà mai tornare.

Mi sono detto anche:
Outer Wilds è un gioco che si gioca due volte: la prima volta con il controller in mano, la seconda osservando la luce negli occhi di chi lo sta giocando per la prima volta. Non ci sono combattimenti, né armi, né potenziamenti straordinari. Eppure, nonostante questo, il gioco è in grado di catturare l'attenzione e suscitare la curiosità.

E proprio il concetto di curiosità è la chiave per apprezzare questa esperienza unica. La curiosità di esplorare un piccolo universo fatto a mano, con pianeti che raccontano storie uniche. La curiosità di scoprire chi erano i Nomai e quali segreti ci hanno lasciato.

In questa esperienza dove la conoscenza è l'unica vera arma per risolvere i puzzle e i misteri dell'universo, dove ogni scoperta sarà un tesoro inestimabile. Se sarai fortunato, verserai le stesse lacrime che ho versato io accompagnato dalle magistrali note di Andrew Prahlow e questa esperienza ti resterà impressa per sempre.
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