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2.9 hrs on record
La serie Vox Populi si arricchisce di nuove meccaniche con ogni rilascio. In questo caso la meccanica principale sono i referendum che permettono di variare il numero di Stati votanti creando una unione più larga o ristretta. Questo introduce anche alcune nuove condizioni di vittoria come l'unità europea.

Forse i referendum sono un po' troppo semplici da vincere, e sbilanciano il gioco, ma rimangono una buona opzione. Il resto del gioco è sempre solido.
Posted 7 June.
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2.2 hrs on record
Early Access Review
Shanshui Haven è un puzzle city builder basato su carte, con una visuale isometrica e una mappa a scacchiera. Ogni turno peschiamo una carta con un particolare tipo di edificio e decidiamo dove piazzarla sulla mappa. Gli edifici si dividono in due grandi categorie, agricoli che vanno sulle caselle verdi, e strutture che vanno sulle caselle gialle. Ogni volta che piazziamo un edificio riceveremo dei punti in base a quello che si trova nell’area di influenza. Un altro modo per far punti saranno le missioni che richiederanno il raggiungimento di determinati obiettivi.

La grafica 2D isometrica è piacevole ma non particolarmente distintiva. Altri giochi simili hanno lavorato più sulla grafica mettendola al centro dell’esperienza di gioco, ma non è questo il caso. Anche il sonoro non è nulla di speciale, sufficientemente curato da non dar fastidio, ma può anche essere ignorato. La meccanica di gioco è l’aspetto migliore di questo titolo: può sembrare molto semplice all’inizio, piazzando più o meno casualmente gli edifici, ma partita dopo partita si impara a ragionare più strategicamente facendo molti più punti. Il gioco prosegue fino al termine delle carte e accumulando più punti si possono ottenere più carte e giocare più a lungo. Se ho ben capito il titolo è originariamente cinese, e la traduzione in italiano non è perfetta.

L’interfaccia non sembra ottimizzata per i caratteri latini e ci sono alcune etichette che vanno a capo in modo strano e la dimensione dei font non è per nulla uniforme.

In conclusione Shanshui Haven può essere un buon passatempo per rilassarsi, magari mentre si è al telefono, o durante una pausa pranzo. Le partite non dovrebbero superare l’ora di gioco: al mio livello non vado molto oltre i 20 minuti. Non lo consiglio a chi vuole un’esperienza complessa o simulativa della costruzione di una città cinese, ma lo raccomando invece a chi ha poco tempo da dedicare ai videogiochi e vuole qualcosa che possa essere apprezzato senza dedicare ore di gioco.
Posted 8 April.
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A developer has responded on 19 Apr @ 2:37am (view response)
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6.6 hrs on record (4.1 hrs at review time)
Uno dei migliori simulatori di elezioni che ho provato.
Ottima la meccanica dei dibattiti, basata su carte, che può riprodurre bene dibattiti civili o lotte nel fango.

Un sistema sufficientemente complesso per simulare una elezione nazionale. Probabilmente un po' troppo semplice riuscire ad arrivare ad un buon risultato con un candidato centrista.

Il tutorial aggiunto di recente è indispensabile per capire le meccaniche di base del gioco.
Posted 9 November, 2023.
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16.4 hrs on record (0.6 hrs at review time)
Serve del legname
Posted 7 November, 2023.
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13.3 hrs on record
Il gioco mischia la meccanica del controllo dei documenti di Paper Please con la costruzione di una base spaziale per ospitare alieni di diverso tipo, e soddisfare i loro bisogni. La base spaziale è costruita tramite una vista laterale nello stile di Sim Tower.

Dopo i primi giorni il gioco diventa abbastanza semplice dato che si arriva ad avere un costante flusso di soldi e punti di ricerca. Alcune meccaniche non sembrano al momento ben espresse, ad esempio gli eventi casuali come il dover catturare i criminali avvengono solo una volta.

Anche l'arredamento della stazione o la separazione degli alieni non sembra influire troppo: mettendo gli oggetti abbastanza a caso e facendo convivere tutti gli alieni insieme son riuscito comunque ad avere quattro stelle su cinque nelle valutazioni, e a completare con successo il gioco.

Una partita dura circa 5 ore il che è sufficiente per portare la stazione oltre i 100 ospiti giornalieri.

Nonostante i difetti indicati il gioco è gradevole, con una buona musica e uno stile umoristico degli alieni, che dicono frasi divertenti se ci si ferma a leggerle. La durata della partita è sufficiente per sbloccare solo parzialmente le tecnologie disponibili, e quindi si possono giocare partite con diversi focus.

Raccomando questo gioco a chi vuole una versione semplificata di Paper Please, con anche un po' di tycoon nel mix
Posted 6 November, 2023.
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15.4 hrs on record (11.4 hrs at review time)
Non ho incontrato tanti problemi: ho avuto due crash nello stesso punto che è praticamente la fine del tutorial. Come prestazioni con una RTX 2060 non mi posso lamentare.

Il gioco è puro Bethesda: che vuol dire portarsi dietro tonnellate di munizioni per missioni apparentemente semplici.

I combattimenti spaziali per ora sono abbastanza noiosi: il tutto si risolve puntando la nave contro il nemico e regolando scudi e armi per ricaricare velocemente quello che serve.

Viaggi spaziali sono un fast travel, come tutta l'esplorazione. Non si può vagare liberamente per lo spazio.

I combattimenti a terra sono ancora abbastanza frustranti, con nemici che richiedono numeri ridicoli di colpi.

Questo rende lo stealth praticamente inutile dato che non si può abbattere un nemico con un singolo colpo silenzioso (o almeno non ho ancora trovato una combinazione di armi e abilità per farlo)

L'inventario punisce sempre se si porta troppo peso, cosa che succede in qualunque missione se si raccoglie anche solo il loot dai nemici caduti

Per il resto il gioco è godibile: le storie secondarie non son scritte male, e tutto il gioco è pieno di ispirazioni a tutta la fantascienza. Ho fatto una missione contro un "terramorfo" che è parecchio ispirato ad Alien come concetto di mostro che attacca le colonie, e nel gioco c'è una trama storica legata ad una fazione che ha usato gli xenomorfi come armi, che è legato naturalmente ad Alien e indirettamente a Starcraft. Personaggi, dialoghi, e luoghi sono interessanti.

In conclusione mi sento di consigliare questo gioco a chi ha apprezzato altri titoli Bethesda, in particolare Skyrim o Fallout 3.
Posted 5 September, 2023.
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3.1 hrs on record
Avevo intuito che TS4 sarebbe arrivato presto quando ho visto questo titolo in bundle con una serie di linee.

Oramai Dovetail ha deciso di rilasciare un titolo a prezzo pieno ogni anno, quindi aspettate Settembre
Posted 23 August, 2023.
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8.6 hrs on record
è la nostra prima notte nella città verticale di Nivalis: siamo un corriere per la società clandestina di consegne Cloudpunk e il nostro lavoro sarà quello di portare pacchi in giro per questa città a bordo della HOVA, un’auto volante ispirata a Il Quinto Elemento.

Le regole sono semplici, non mancare nessuna consegna e non chiedere cosa c’è nei pacchi. Ma nel corso di questa notte ci troveremo a far molte più domande di quello che dovremmo, e saremo coinvolti in storie molto più grandi di noi.

Cloudpunk è un gioco narrativo di guida: non ci sono reali sfide, o condizioni di sconfitta. Gran parte del tempo di gioco la passeremo al volante della nostra auto spostandoci nel traffico frenetico di Nivalis per raggiungere la successiva destinazione. Arrivati probabilmente incontreremo qualche pittoresco abitante della città che ci racconterà qualcosa. La storia è raccontata attraverso l’interazione con i personaggi, ed è tutta completamente narrata via audio, senza cutscene o particolari momenti di azione.

Durante le nostre consegne saremo spesso costretti a fare scelte eticamente complesse dal quale possono dipendere il destino dei personaggi che ci circondano. Queste scelte hanno delle conseguenze nelle missioni successive. Oltre alla guida dovremo anche scendere dall’auto per raggiungere i punti di consegna, e la città di Nivalis è effettivamente un labirinto.

I parcheggi non sono quasi mai vicini a dove dobbiamo andare e quindi dovremo interagire con ascensori e altri sistemi di trasporto, e trovare la nostra strada con il solo ausilio di una minimappa non molto particolareggiata. Quando siamo a piedi possiamo raccogliere una serie di oggetti sparpagliati per la città. Questi oggetti, segnalati sulla minimappa, potranno per la maggior parte essere rivenduti, o in alcuni casi saranno utili per completare alcune storie secondarie che possiamo attivare parlando con alcune persone che girano per la città - anche queste segnalate sulla minimappa.

Completando le missioni riceviamo del denaro con il quale possiamo fare benzina, riparare e migliorare il nostro veicolo, arredare il nostro appartamento, o comprare vestiti, cibo ed altri oggetti in vari negozi e venditori di strada.

Il gioco può essere giocato sia in prima che in terza persona. Io tendo a giocare in prima persona nelle parti a piedi ed in terza persona alla guida.

Dal punto di vista stilistico Cloudpunk usa una grafica a voxel, sufficientemente piccoli per creare un fantastico effetto quando si è alla guida ma un po’ troppo grandi per quando ci si avvicina agli altri personaggi. Non sono un particolare amante dello stile voxel, ma devo dire che in questo gioco gli effetti luminosi, e in particolare la notte, rendono comunque questo stile molto gradevole.

La colonna sonora non mi ha particolarmente colpito, ma penso sia molto adatta al tipo di gioco sottolineando bene i momenti di tensione, che però sappiamo essere puramente narrativi dato che il gioco non ha possibilità di fallimento.

Le storie che affronteremo sono tipiche del noir e del cyberpunk. Affronteremo l’intolleranza verso i cyborg, e le differenze sociali tra i piani alti delle megacorporazioni e i piani bassi degli sbandati. Avremo a che fare con pittoreschi criminali, IA, virus informatici che attaccano gli innesti cibernetici, e cyborg con qualche rotella fuori posto. Le storie sono abbastanza variegate e non coerenti tra di loro, ma contribuiscono a dare l’impressione di essere in una città viva. Naturalmente da tutte le storie emerge anche la trama principale che evito di spoilerare.

Nonostante la natura open world della città la storia è quasi totalmente lineare, e saranno rari i momenti in cui avremo due missioni attive nello stesso momento. Ho impiegato circa 8 ore per completare questo gioco, e data la sua natura narrativa non sento il bisogno di giocarlo nuovamente a breve.

In conclusione Cloudpunk è un gioco narrativo. Non c’è azione, possibilità di perdere, e quello che dovremo fare è solo girare per la città a piedi o in auto e ascoltare le storie che ci vengono raccontate. A suo modo è una esperienza rilassante in un mondo che non ha nulla di rilassante.

Lo consiglio agli amanti del cyberpunk e della fantascienza cupa, o a chi ama le storie articolate raccontate via audio. Lo sconsiglio se cerchi un gioco cyberpunk open world.
Posted 6 July, 2023.
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5.8 hrs on record
In questo gioco interpretiamo proprio il ruolo di Forest Nash, il gioco è completamente in prima persona e si svolge all’interno della radio locale, una palazzina di due piani più cantine, e in particolare si svolge per la maggior parte nello studio radiofonico dove riceviamo telefonate e suoniamo dischi.

Come abbiamo detto la città è in pericolo, lo sceriffo è stato ucciso e noi abbiamo dovuto prendere il posto del locale 911 rispondendo alle richieste di emergenza. Il gioco copre una fila di telefonate dove dovremo scegliere tra varie opzioni di dialogo cercando di salvare gli ascoltatori. In alcuni casi avremo bisogno di uscire dal nostro studio per andare a recuperare alcune informazioni.

Oltre al dialogo le telefonate possono contenere anche un minigioco o puzzle da risolvere. Se riusciamo a fare tutto bene il nostro ascoltatore si salverà, altrimenti avrà la peggio. In entrambi i casi la storia proseguirà con alcune variazioni. Killer Frequency è la versione estesa di un gioco dallo stesso nome presentato alla Adventure Jam 2019 e disponibile gratuitamente.

Le meccaniche di gioco sono molto simili, ma questo titolo completo certamente è molto più raffinato sotto tutti gli aspetti, dalla grafica, all’audio, alla storia, e soprattutto nell’interazione con gli oggetti circostanti. Oltre a questo il gioco è sottotitolato in italiano, il che è praticamente necessario essendo un gioco interamente basato su dialoghi vocali.

Ho completato questo gioco in circa 5 ore e non sono riuscito a salvare tutti gli ascoltatori: alcuni enigmi non mi sono stati chiari nel momento in cui sono stati presentati, ma probabilmente rigiocando una seconda partita dovrei essere in grado di risolverli. Killer Frequency è ambientato negli anni 80: l’arredamento dello studio radiofonico riflette molto bene il periodo, in particolare i mixer e l’apparecchiatura con i bordi in legno mi ricordano i mixer che vedevo nei tardi anni 80.

Una cosa che a mio parere però rompe l’immersione è che i personaggi che parlano al telefono molto raramente sono costretti dal limite di dover utilizzare solo dei telefoni fissi. In quasi tutte le missioni non è spiegato come l’interlocutore possa muoversi e contemporaneamente telefonare: certamente è stato fatto per rendere alcune azioni più dinamiche, ma non è realistico che tutti gli ascoltatori abbiano un cellulare, o che ci sia copertura in questa cittadina sperduta.

Il tono dei dialoghi è molto leggero, forse troppo leggero per una situazione drammatica come quella descritta. Le situazioni sono spesso comiche, cosa che effettivamente è una caratteristica di molti film horror slasher degli anni 80.

Come elementi horror c’è naturalmente sempre una certa tensione ogni volta che ci si allontana dalla sicurezza dello studio, ma non ci sono mai jumpscare, a parte un paio nel tutorial iniziale. Non ci sono neppure elementi grafici come sangue o scene visivamente violente: tutta la violenza la sentiamo solo tramite telefono.

In conclusione Killer Frequency è un buon gioco, senza particolari difetti, che unisce una sorta di Work Simulator, ad una storia ben scritta che ci pone davanti ad alcuni puzzle e ad un po’ di leggera investigazione.

L’aspetto horror è leggero e può piacere anche ai non amanti del genere. La colonna sonora originale fa bene il suo mestiere di portarci negli anni 80, così come tutto l’arredamento. Il gioco può essere finito in meno di 4 ore, ma ci sono contenuti per circa 6 ore di gioco, e può essere rigiocato per cercare di salvare tutti, o vedere cosa succede in alternativa.

Si tratta però di un gioco molto particolare senza azione e dove tutta la storia arriva via audio, quindi ve lo consiglio solo se avete apprezzato la versione gratuita, o se siete particolarmente amanti dei radiodrammi, e degli horror anni 80.
Posted 5 June, 2023.
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8.1 hrs on record (4.9 hrs at review time)
Early Access Review
Conosciamo la serie Cook Serve Delicious per tre eccezionali giochi che mescolano velocità di digitazione, memoria, e time management ad alcuni aspetti manageriali semplici. Cook Serve Forever però non è Cook Serve Delicious 4. Questo gioco prende una strada radicalmente differente a tal punto da poter essere considerabile come uno spin off ambientato nello stesso mondo di gioco, nel quale comunque il nostro lavoro sarà cucinare piatti in un modo nuovo.

Partiamo dall’elefante nella stanza: il nuovo sistema di cucina. Non è più necessario memorizzare decine di ricette e scrivere rapidamente e correttamente. Ogni ricetta è divisa in passaggi, ogni passaggio corrisponde ad una sequenza di tasti da premere. Ad esempio ci può essere chiesto di premere il tasto A due volte il tasto X per mezzo secondo, quindi un tasto qualunque, e quindi nuovamente lo stesso tasto.
Come può trasparire dalla descrizione questo gioco è ottimizzato per il controller rispetto alla tastiera. Il gioco è giocabile anche con tastiera naturalmente, ma personalmente ho sempre usato il controller. Vediamo il resto del loop di gioco: il gioco è diviso in giornate di lavoro, all’inizio di ciascuna giornata scegliamo liberamente 6 piatti da includere nel menù; ogni giornata è divisa in tre round, all’inizio di ogni round possiamo scegliere una difficoltà ulteriore da applicare: tra le difficoltà abbiamo combinazioni più complesse, tasti nascosti, tasti negati (ovvero dovremo fare il contrario di quanto istruito), e riduzioni del timer di gioco.
Esatto il gioco ruota attorno ad un singolo timer di soddisfazione generale dei clienti, guadagnamo tempo ogni volta che completiamo un passaggio della ricetta, quindi la velocità di esecuzione e la precisione è tutto. Completati i tre round riceviamo dei punti con i quali possiamo sbloccare livelli successivi nelle location. Ogni location ha 20 livelli e al momento ci sono 11 location nella prima area, e sono previste in tutto 5 aree che verranno sbloccate durante l’early access. Guadagnando livelli si prosegue con la storia e si sbloccano mano a mano le location. La storia è raccontata tramite cutscene non interattive, anzi, cutscene dove in realtà continuiamo a cucinare ma in modo più rilassato e senza il timer.

Seguiamo la storia di Nori Kaga, aspirante chef che si trasferisce con la sua coinquilina Brie nella grande città di Helianthus, una sorta di città “solarpunk” futuristica ed ecologista abitata da una vasta schiera di hipster e dal modello di vita della protagonista, la chef Rhubarb. La storia è piacevole e “strana”. Come avevamo visto nel post apocalittico Cook Serve Delicious 3 la storia non si ferma alla cucina ma va a toccare altri temi, dei quali non discuto ulteriormente per non rovinare la sorpresa. Per il comparto artistico la grafica riprende gran parte dello stile da Cook Serve Delicious 3.
Un buon comparto anche per le voci con Emme Montgomery che ha interpretato Whisk nel titolo precedente e torna come voce di Chef Rhubarb, accompagnata da più di una decina di attori e attrici. Parlando di voci il titolo è al momento è solo in lingua inglese, e il video introduttivo non è sottotitolato. Alle musiche Jonathan Geer ci porta un’altra serie di pezzi gradevoli e adatti come sottofondo a questo frenetico gioco.
In conclusione Cook Serve Forever all’attuale stato dell’early access è un gioco molto ben fatto dal punto di vista qualitativo, e senza particolari bug. Ha però un gameplay loop molto limitato. La scelta dei diversi piatti è praticamente ininfluente: vero che ogni ricetta ha i suoi passaggi e che dopo un po’ di tempo di gioco si cominciano a notare le ripetizioni, ma non siamo assolutamente al livello dei Cook Serve Delicious dove la memorizzazione delle ricette, e quindi la scelta dei piatti, è particolarmente influente. Allo stesso modo le location di gioco non cambiano per ora nulla: sono solo sfondi diversi dove ripetere lo stesso gameplay loop.
Ora: il gameplay loop è di per sé divertente, e di fatti non mi sono neppure accorto di averci giocato per 4 ore. Ma è veramente semplice: una sorta di passatempo molto accessibile, ma che certamente non tutti troveranno divertente o appagante. Quindi allo stato attuale dell’early access mi sento di consigliarvi questo gioco se cercate un livello moderato di sfida con un contorno qualitativo molto alto. Ve lo sconsiglio invece se vi aspettate qualcosa di simile ai Cook Serve Delicious.
Posted 18 May, 2023. Last edited 18 May, 2023.
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