Quanti di noi avranno mai pensato, nella loro testa “Quanto sarebbe figo se facessero un videogioco basato su una leggenda folkloristica?”

È la stessa domanda che si è posto Wales interactive, un team indipendente con sede a Galles che ha prodotto titoli come Late Shift, The Complex e tanti altri, rispondendo al quesito con lo sviluppo e il conseguente rilascio di Maid of Sker, un videogioco ambientato per l’appunto nel Galles e più precisamente nello Sker House, uno storico edificio gallese.


Siamo nel 1898.

Il personaggio principale, Thomas Evans, un musicista, riceve una lettera scritta dalla sua amante, Elizabeth Williams, una cantante, che recita una richiesta d’aiuto: è nello Sker Hotel, un luogo macabro e meraviglioso, per volontà del padre, che dopo la scoperta dell’amore fra i due decide di recludere la figlia nel suddetto posto, e chiede al suo amato di comporre una melodia e di andare a salvarla.

Thomas non perde altro tempo e si reca immediatamente nella magione, dove troverà molti imprevisti, moltissimi fra i quali paranormali.

Spetta al giocatore quindi cercare di salvare la propria amata affrontando svariati nemici, i Quiet Men, mostri con sembianze umane ma ciechi, non molto amichevoli e con un udito molto evoluto, tanto che è consentito al giocatore “tapparsi la bocca” per evitare di farsi sentire.



Maid of Sker è un survival horror in prima persona dalla durata di circa 6 ore che accompagna un’ambientazione cupa e inquietante con un’altrettanto musica tetra e soprattutto folk, tra cui «delle nuove interpretazioni delle canzoni folk gallese come “Ar Hyd Y Nos”, “Suo-Gân”, “Y Ferch o'r Sger” e “Calon Lân”», cantate dall’affascinante voce di Tia Kalmaru.

La grafica è realistica, con effetti e particelle molto dettagliati e curati, ben sfruttato anche l’utilizzo delle ombre e della penombra.

Notiamo anche un’ampia importanza che il titolo dà al suono 3D, realizzato ai minimi particolari anch’esso: una principale meccanica del gameplay di sopravvivenza cui il giocatore dovrà prestare molta attenzione per evitare degli incontri alquanto spiacevoli, i Quiet Men primi fra tutti, apprezziamo anche la varietà del rumore a seconda di ciò che calpesta o urta il giocatore o addirittura delle emozioni che prova.

Sono molteplici anche gli enigmi che il giocatore dovrà affrontare nella storia, di cui la difficoltà spesso nasce proprio per la presenza di nemici, che però possiamo considerare di “facile lettura”, per lo scarso livello di IA.

Segnaliamo infine, ai giocatori interessati a intraprendere questa nuova avventura, la presenza di nessun tipo di checkpoint automatico, pertanto consigliamo caldamente di entrare nelle cosiddette “stanze di salvataggio” e interagire con dei grammofoni per salvare i propri progressi.



Possiamo affermare che Maid of Sker è un ottimo titolo, risultato dal connubio fra il mondo dei romanzi e il mondo videoludico che testimonia che da questo accostamento possa nascere un ottimo prodotto, proprio come questo, anche se tuttavia possiede delle imperfezioni che ci impediscono di considerare questo gioco un must-have per gli amanti dell’horror, ma che comunque non ci impedisce di consigliarlo caldamente.

Detto ciò non ci resta che augurarvi un buon viaggio a coloro che si sono lasciati trasportare nella lettura della nostra recensione e che hanno deciso di partecipare a questa storia, e di ringraziare Heaven Media e Wales Interactive per il codice che ci è stato fornito.

https://steamproxy.net/steamstore/app/826940/Maid_of_Sker/