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Luca   Bologna, Emilia-Romagna, Italy
 
 
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" - Salvor Hardin
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Lara Croft in abiti civili.
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E' piuttosto difficile recensire un gioco del genere, poiché si basa tutto sulla trama e come interagisci con i personaggi che lo popolano. Per evitare di dare qualsiasi tipo di anticipazione, quindi, sarò costretto ad essere telegrafico e, purtroppo, in alcuni punti, un po' ermetico, molto più di quanto non vorrei esserlo.

Traduzione in italiano
Sfortunatamente non sono un fenomeno a parlare/capire in inglese, pertanto molte sfumature nei dialoghi e nei documenti scritti tenderei a lasciarmeli sfuggire. Fortunatamente, un team di traduttori, la FenixTM, ha provveduto ad una traduzione gratuita davvero ben realizzata e, pertanto, per chi come me ha difficoltà con la lingua anglosassone, ecco qui un link davvero utile: informazioni sulla traduzione in italiano di Life is strange [fenixtm.net].

Grafica: 70/100
Life is strange non è di certo un videogame dalla grafica eccezionale. E' molto gradevole, ha molti bei orizzonti da fotografare, diversi dettagli interessanti, ma in generale le figure sono un po' troppe stilizzate, i fili di erba sono assenti, ecc. ecc. Non è quello il punto: la grafica è funzione della storia e serve solo a rendere il più possibile reale l'esperienza senza avere spiacevoli conseguenze sulla fluidità (che è più importante), soprattutto con computer non nuovissimi. L'importante per gli sviluppatori era avere immagini da foto, che ritraessero anche situazioni complesse, con alto grado di pathos, non solo gradevoli effetti speciali.

Colonna sonora: 90/100
In giochi come questo, chiaramente il comparto sonoro acquista un'importanza incredibile. Se la colonna sonora che accompagna le situazioni più critiche non fosse all'altezza e non accrescesse, fino alle estreme conseguenze, le sensazioni, già stimolate, del giocatore, il titolo perderebbe di tutta la sua attrattività. Life is strange non delude. Poiché la storia è ricca di situazioni in cui si inducono diversi stati emotivi (quali rabbia, ansia, paura, sospetto, ma anche allegria, spirito di rivalsa, amicizia, ecc), le musiche eseguono egregiamente il loro compito di stimolare, catalizzare ed infine amplificare le sensazioni, anche più nascoste, provate dal giocatore.
Fanno la loro comparsa una vasta gamma di generi musicali, ognuno adatto ad accompagnare una situazione diversa: si va da musiche folk con la chitarra acustica, a canzoni scatenate punk-rock, fino a motivi techno o di genere commerciale.

Giocabilità: 100/100
Life is strange è sostanzialmente l'equivalente videoludico di un librogioco. Le meccaniche di gioco sono estremamente semplici e lineari. E' difficile commettere degli sbagli, anche perchè alla fine, essendo questo videogame la storia di tutti i giorni di una ragazza diciottenne, gli sbagli sono parte integrante della trama stessa. La sua capacità esotica, poi, di poter riavvolgere il tempo (coi dovuti vincoli, ben spiegati durante il gioco) fa sì che il giocatore possa prendere deliberatamente, di volta in volta, la scelta che vuole, senza pressioni di alcun tipo. Pertanto, compito dell'interfaccia col giocatore è semplicemente quello di rendere il più possibile intuitivi i modi col quale il personaggio può interagire con ciò che lo circonda. E Life is strange lo fa in modo magistrale, semplice ed accattivante, permettendo un'esperienza di gioco davvero notevole, tutta concentrata al massimo sul capire il susseguirsi precipitoso (e talvolta non lineare) degli eventi.

Trama & Dialoghi: 95/100
Evidentemente questa è la sezione più importante, come già ho anticipato. Premetto che non è questa la tipologia di videogiochi al quale sono principalmente interessato, ma d'altra parte, quando sei di fronte ad un prodotto di squisita fattura, è difficile non apprezzarlo comunque.
La trama di Life is strange è sicuramente interessante: la nostra protagonista, Maxime Caulfield, detta Max, viene accettata alla Balckwood Accademy, una presitigosa High school americana, con una borsa di studio per frequentare l'ultimo anno di liceo, più precisamente per affinare le sue conoscenze di fotografia. La città che ospita la scuola, Arcadia Bay (siamo nello stato dell'Oregon), aveva già avuto Max come sua residente, ma i genitori avevano deciso di trasferirsi 5 anni prima, dividendo all'epoca la figlia dalle sue amicizie, in particolare dalla sua amica Chloe Price.
Tornando in città, Max reincontrerà Chloe e verrà coinvolta, insieme a quest'ultima, in un'intrigante indagine di persona scomparsa: l'attuale migliore amica di Chloe. Tutta l'avventura è complicata dal fatto che Max scopre di possedere un potere speciale: quello di poter riavvolgere il tempo e di poter intervenire sugli eventi, prima che questi accadino, cambiando il normale corso del tempo. In altre parole, si esplorano le estreme conseguenze della teoria del caos, anche detta "effetto farfalla".

A commento finale, vorrei evidenziare la peculiare caratteristica di questo gioco di stimolare la riflessione su diversi temi della vita. Life is trange, infatti, non solo mette l'accento su alcune tematiche spinose riguardanti il mondo adolescenziale e quello del passaggio dalla giovinezza all'età adulta, ma cerca anche di esplorare tematiche più profonde, legate al senso della vita, al significato del tempo ed al legame di quest'ultimo con la memoria. Insomma, al di là di vivere una storia molto simile, per molti aspetti, alla sceneggiatura di "The butterfly effect"[it.wikipedia.org] (film del 2004, diretto da Eric Bress e J. Mackye Gruber), questo videogioco ti lascia molto, al suo termine, non solo 18 ore circa di banale intrattenimento!
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