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1,343.7 hrs on record (111.6 hrs at review time)
Early Access Review
Recensione di UBOAT... parola grossa dato che stiamo parlando di un "early access", ma andiamo con ordine.
Partendo dal presupposto che il gioco in questione è di nicchia, ovvero non un semplice prodotto videoludico "commerciale" come alcuni FPS "semifantasy" che vanno tanto di moda, il giudizio preliminare su UBOAT è sicuramente positivo, se non altro per il fatto che un gioco di simulazione serio basato sui sommergibili tedeschi della WW2 è da parecchi anni che non se ne vede più uno.
Questo aspetto potrebbe sicuramente influenzare il parere su UBOAT (maledizione, perché hanno deciso di chiamarlo all'inglese quando la denominazione corretta è quella tedesca: "U-BOOT"???) ma i tempi di SH3, con le mod GW3 e LSH3, sono ormai lontani e una certa nostalgia non può non farsi sentire, separiamo quindi i sentimentalismi dalla realtà e analizziamo i fatti in maniera obiettiva, per quanto possibile.
UBOAT è un simulatore in tempo reale, imperniato su una delle più utilizzate e riuscite unità subacquee della Kriegsmarine (Marina Militare Tedesca della WW2) ovvero l'U-Boot VII/C, dal quale vennero sviluppate parecchie versioni utilizzate sino alla fine della guerra. Quasi ogni singola componente del battello è interattiva e funzionale, così come l'equipaggio che non si limita ad essere una semplice controparte "coreografica" ma è assolutamente operativa, anche se non senza strane anomalie...
Tutte le mansioni a bordo sono replicate in maniera realistica e ogni membro dell'equipaggio, a partire dagli ufficiali e graduati, esegue i vari compiti con efficacia variabile in base alle condizioni operative, di salute e psicologiche.
Il nostro sommergibile è dotato delle più diverse strumentazioni di navigazione radio, sonar e radar che consentono di pianificare tutte le strategie e le tattiche di attacco più idonee, in base alle minacce e alle situazioni che l'U-Boot dovrà affrontare.
Nella sezione "Ammiragliato" possiamo ricercare nuove tecnologie per implementare le prestazioni dell'unità subacquea mentre, nella sezione "Gestione", il nostro equipaggio potrà ricevere nuove competenze, qualifiche e promozioni.
La grafica è pressoché "cinematografica" e i vari aspetti ambientali sono riprodotti con particolare attenzione, davvero un ottimo lavoro.
I dialoghi sono semplici ed essenziali (anche troppo, forse) e consiglio di lasciarli in lingua originale (tedesco): hanno un fascino del tutto particolare ed adeguato alla situazione; chi ha visto il film "U96 Das Boot" potrà sicuramente essere d'accordo!
Veniamo ora alle pecche del prodotto: non perderò tempo a ripetere che è un "early access" (con tutte le logiche limitazioni del caso) ma, onestamente e dopo un mese e mezzo e circa 115 ore di gioco, non si possono non evidenziare alcune aree in cui UBOAT "arranca un po'"...
Dopo non poche patch i bug sono ancora diversi ma decisamente meno numerosi di prima, dato che la patch B120 ha reso il gioco molto più stabile e regolare non dovendo, di conseguenza, salvare ogni 5 minuti per tema di un qualche improvviso crash tale da pregiudicare una missione che può durare anche 2 ore o più!
Tra poco dovrebbe uscire la nuova patch, la B121, che dovrebbe correggere alcuni aspetti del gameplay e aggiungere altri elementi riguardanti la gestione dell'equipaggio (per questo rimando alla pagina del negozio con tutte le news sull'argomento).
U-Boot... beh, l'unità presente in game è solo quella, l'U-Boot U-VII/C e basta: la relativa conseguenza è che il gioco parte dall'Estate del '41 saltando due anni di guerra buoni (dopotutto l'U-VII/C è stato varato giusto un anno prima, quindi...).
Non sarebbe male introdurre, almeno per ora, le unità subacquee dal '39 alla fine del '41, con la possibilità futura di poter avere tutta la linea degli U-VII, gli U-IX (magari gli U-IX D2), i sommergibili posamine, i sommergibili da rifornimento"Milchkuh", i famosi sottomarini "elettrici" U-XXI, i "Walter" U-XVIII ecc...
Anche la dotazione di armamenti, pur se al momento sufficienti, andrebbe implementata e magari resa disponibile: una delle magagne del gioco è che, pur avendo sviluppato dei nuovi tipi di siluri, questi semplicemente non appaiono nei magazzini delle basi navali di partenza; come mai? Bella domanda!
Poche le unità navali nemiche e alleate presenti: le navi mercantili affondabili sono solo di quattro o cinque modelli mentre le unità da guerra avversarie (solo inglesi, per ora) sono all'incirca nello stesso numero.
Niente unità da guerra di superficie tedesche rilevabili, nemmeno nelle basi navali in attracco, solo un paio di modelli di aerei antinave britannici e porti onestamente... semideserti! Nemmeno l'ombra di un peschereccio o attività cantieristico/portuali varie, giusto per coreografia!
I messaggi da parte dell'Ammiragliato sono stringati ed essenziali, appena quelli necessari alla missione in corso: non sarebbe male avere una sorta di resoconto periodico sull'andamento della Guerra da parte dell'Alto Comando della Wehrmacht, così come avveniva in SH3 con i famosi: "Die Deutsche Wochenschau" dell'epoca.
Niente comunicazioni tra sommergibili presenti nella stessa area e niente possibilità di pianificare una missione del tipo: "WolfPack".
I dialoghi, come già detto, sono accettabili, ma non dispiacerebbe avere una maggior varietà di "speech", sia a livello di semplice dialogo ambientale che operativo.
Maggior varietà... infatti! Le missioni sono solo di tre o quattro tipi: pattugliamento generico su un settore, soccorso/ricerca di un'unità nemica/alleata per il recupero di info e materiale vario e spionaggio di una qualche base navale inglese... e basta, sempre e solo quelle!
Di tanto in tanto verremo dislocati presso qualche altro porto tedesco o italiano (italiano solo La Spezia mentre, quelli tedeschi, sono i soliti Kiel, Wilhelmshaven, Bergen in Norvegia e La Rochelle in Francia), per ripetere la solita solfa di missioni tutte uguali, indipendentemente dal loro grado di difficoltà pressoché identico!
Concludendo, il gioco ha un potenziale di sviluppo vastissimo e c'è spazio per quasi tutto ciò che riguarda la Battaglia sull'Atlantico, ma sarebbe ora di mettere qualcosa in più sul piatto, qualche contenuto aggiuntivo che spinga l'interesse del giocatore a proseguire con questo prodotto dato che, dopo un mese e mezzo di game, si inizia ad avvertire un po' di "stanchezza ed inerzia"; sarebbe un vero peccato che UBOAT si arenasse così...
Il giudizio finale è però positivo, molte speranze e molta carne al fuoco. Supportiamo quindi gli sviluppatori a continuare con il loro lavoro, sperando che il gioco definitivo sia completo di tutti gli aspetti sopra elencati: la longevità, la variabilità e il realismo storico/tecnologico, sono essenziali in un gioco come questo!
Ah, dimenticavo, speriamo non commettano il tremendo errore di introdurre la modalità "Multyplayer"... sarebbe come mettere l'epitaffio R.I.P. sul gioco!
Posted 14 June, 2019. Last edited 20 February, 2023.
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8.4 hrs on record
E' stata, per me, una scoperta del tutto casuale ma questa avventura ha catturato la mia attenzione ed entusiasmo fin da subito. Essendo un vecchio appassionato di avventure horror "punta e clicca", in particolar modo quelle della Lighthouse Interactive (casa software olandese non più attiva) o la serie Dark Fall, non ho potuto fare a meno di provare questo titolo, meritevole soprattutto considerando che è stato realizzato da uno sviluppatore italiano, una volta tanto!
La storia inizia col protagonista che compie una scampagnata attraverso un bosco, per raggiungere la vecchia baita di famiglia e la camminata sembra proseguire serena e spensierata in mezzo alla natura. Una volta giunti nei pressi della baita, dovremo cercare un po' di legna e qualcosa per accenderla dentro il caminetto. Ci servirà dell'acqua per bere e lavarci e dovremo recarci ad un vicino pozzo per poterla prendere. Una volta fatto tutto ciò che ci verrà richiesto potremo, finalmente, far ritorno alla nostra bella casetta e goderci un meritato relax...ma così non avverrà: uno strano oggetto sferico, proveniente chissà da dove, ci proietterà per una lunga e agghiacciante serie di avventure che ci terrà sulle spine dall'inizio alla fine della storia. Storia che ci vedrà protagonisti di avvenimenti che vanno oltre la realtà a cui siamo abituati...e non mi spingo più avanti!
La trama è coinvolgente e ben strutturata, con un filo logico che accompagna il protagonista lungo gli enigmi che dovrà affrontare, enigmi che spesso lasciano più domande che risposte (com'è giusto che sia).
Dovremo svolgere alcune azioni e risolvere rompicapi, tutti più che abbordabili, leggere le eventuali notizie che troveremo lungo il nostro viaggio e annotare gli appunti che ci aiuteranno a compiere l'avventura. Infine dovremo semplicemente cercare di sopravvivere, aspetto quest'ultimo, per niente scontato!
Non vi saranno armi da utilizzare e la nostra unica via d'uscita è solo ed esclusivamente la nostra abilità, scordiamoci quindi l'uso di fantomatiche armi per eliminare chissà quali ipotetici mostri.
Vi è però un'entità che, periodicamente, ci metterà i bastoni tra le ruote e dalla quale potremo sfuggire usando le nostre gambe: oltre alla citata abilità, la fuga è l'unica soluzione per evitare di venir uccisi.
L'ambientazione è realistica e suggestiva e i vari ambienti ricreati raggiungono una fedeltà particolarmente curata e dettagliata. Il sound è gradevole ed essenziale e le musiche, se così possiamo definirle (non vi sono motivi musicali veri e propri), sono estremamente indicate al gioco...il motivo sonoro di sottofondo fa letteralmente gelare il sangue!
Gli oggetti da raccogliere e utilizzare non sono molti, ma sono tutti utili ai vari enigmi con cui ci troveremo ad aver a che fare. Il gameplay è quello di un'avventura horror e la longevità è adeguata, anche se dipende dal giocatore in questione e dalla sua naturale predisposizione a questo genere di titoli: 8 o 10 ore sono comunque sufficienti a completare la storia.
Concludendo possiamo affermare che "The Land of Pain" è un'avventura meritevole di essere acquistata e giocata, ha molti aspetti positivi che la collocano come uno dei migliori titoli della categoria e non posso non fare i complimenti allo sviluppatore che ha realizzato un'opera gradevole, impiegando il CryEngine. Speriamo vi sia un seguito!
Come voto, da 0 a 10, diciamo che un 8 è ben meritato!
Posted 22 September, 2017. Last edited 30 November, 2023.
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2
194.0 hrs on record (86.4 hrs at review time)
Semplicemente il miglior gestionale che sia mai stato realizzato.
Avevo già giocato a Patrician3, un bel po' di annetti fa, quando esistevano ancora i CD confezionati in scatola di cartone e con tanto di manuale di istruzioni e ora, dopo così tanto tempo, ho subito provato una grande nostalgia e un senso di familiarità.
La grafica è un po' datata, si tratta pur sempre di un gioco del 2003 il cui sviluppo parte già dal'92, ma la gestione delle strutture produttive, amministrative e militari è semplice e intuitiva, i traffici commerciali sono ben realizzati, i filmati gradevoli e musiche suggestive, molte opzioni "politiche" (talvolta anche scorrette) e parecchi modi in cui si può fare carriera, pirateria inclusa.
Anche le funzioni diplomatiche sono numerose e ben realizzate e in genere consentono ampio spazio di manovra.
L'unico aspetto negativo è la carenza di tipologia delle navi disponibili, infatti sono solo quattro: Goletta, Caravella, Kogge Anseatico Vascello; mancherebbero navi come le Caracche, Cocche, Brigantini e in genere tutte le navi realmente esistite nel mar Baltico, Mare del Nord e Canale della Manica del XIV°/XV° Secolo utilizzate dalla Lega Anseatica.
E' inoltre possibile compiere spedizioni commerciali nel Mediterraneo esportando e importando merci che possono essere comprate e vendute a seconda della loro disponibilità, realizzando grandi guadagni. Occhio ai disastri naturali e alle epidemie, agli incendi e agli assedi che il Principe (probabilmente rappresentante il Sacro Romano Impero) a volte sottopone le libere e autonome città della Lega Anseatica.
Infine possiamo sicuramente affermare che questo gioco, pur essendo uno dei più vecchi della serie Patrician,(ci sarebbe anche Patrician 2) è superiore ai suoi successori Patrician4, Port Royale e Rise of Venice, i quali non hanno minimamente il fascino di P3, le sue opzioni di gioco e più in generale la sua impostazione.
A chi interessa il genere,prendetelo e vedrete che non rimarrete delusi!
Posted 4 February, 2015. Last edited 24 December, 2020.
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2.5 hrs on record (1.9 hrs at review time)
Sarebbe bello giocarci, se solo il DRM te lo permettesse...ottimo lavoro!
Complimenti vivissimi a chi è venuto in mente di brevettare un sistema simile: non riconosce nemmeno il tuo account!!!
Piuttosto ridateci Silent Hunter 3, patchato,moddato e reso compatibile con Win7 e 8.
Posted 28 January, 2015. Last edited 3 September, 2022.
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7 people found this review helpful
50.4 hrs on record (28.9 hrs at review time)
L'erede ufficiale della leggendaria serie Panzer General, che tutti i nostalgici di sicuro ricorderanno.
Per gli appassionati del genere è un titolo da non lasciarsi sfuggire assolutamente e già dalla prima Campagna si respira aria di "casa". Grafica pulita ma essenziale, unità numerose e ben bilanciate e gameplay gradevole.
Unica "pecca" è la campagna d'Africa che è slegata dal contesto generale, ma possiamo chiudere un occhio.
Per il resto beh, prendetelo.
Posted 9 January, 2015. Last edited 30 November, 2023.
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