SOMA ha tutte le carte in regola per essere considerato l'ennesimo capolavoro di Frictional Games, compagnia che ha guadagnato reputazione altissima grazie alla costruzione di una solida identità, (rispecchiabile in ogni loro titolo).

Lo story-telling è davvero buono e si lega al gameplay con felicità, senza bisogno di essere forzato, senza necessità di espedienti quali pagine di diario, annotazioni o flashback: tutto è sub sole. Atmosfere realizzate in modo eccellente e l'utilizzo della fisica, rendono il gioco estremamente coinvolgente e facile da adoperare nonostante le difficoltà che ci si ritroverà a fronteggiare. I nemici sono particolari, diversissimi da quelli a cui i geni di Frictional ci hanno abituato; alcuni sono eccessivamente facili da aggirare, altri stanno alle calcagna e radicano nel giocatore una profonda ansia che perdura anche fuori dal gioco. Nota di merito per i developers del motore di gioco: HPL3 è un portento di leggerezza, senza intaccare meccaniche di gioco e grafica, che restano sempre al top.

Ma il vero pezzo forte di SOMA è la storia: una trama che segue – anzi, insegue, insidiosa – il giocatore per tutto il gameplay e fornisce, man mano che si prosegue nel completamento, dettagli e retroscena sempre più sconvolgente, al fine di disporre gradualmente assieme tutti i tasselli di un puzzle inquietante come pochi nella storia videoludica che culmina in un finale squisitamente orrorifico.

8/10

Update 11/19: ho nominato questo gran titolo per la categoria "Atto d'amore". L'esperienza di SOMA mi è rimasta indelebile... stupendo.